19/09/10

Il cazzo roboante.

Avrete notato incredibili cambiamenti se siete stati attenti durante il parto del blog invece di seguire gli atteggiamenti edonistici e ambigui della macchina che fa "ping!": una triade hegeliana di tasti semplici e comprensibili sotto ogni post. Li ho messi per colpa vostra. Non potendo alimentare il mio smisurato ego con i vostri commenti (pigri pigri pigri) mi accontenterò di qualche clic qua e là giusto per farmi sentire che ci siete.
Il tasto del cazzo (a cui è liberamente e vertiginosamente ispirato il titolo di questo post) segue un'antica credenza (sì, proprio il mobile) che conteneva uno scrigno con gli accordi e il testo di una canzone destinata a diventare very sacsesful per i posteri: "La mazza". Il principio della canzone (di cui vi trascrivo solo il chorus più giù) è che a tutto il mondo piace il cazzo: donne, bambini, ragazzi, uomini, anfetamine, anziani e persino a Lemmy, checchè se ne dica.

     A             D                 A                E
La mazza, la mazza, tutto il mondo gira intorno alla mazza
se non sei d'accordo vuol dire che sei una ragazza
la mazza, la mazza, me la ciucciano in piazza,
che meraviglia la mia ragazza sulla mazza

Ora mi scoccio a autoumiliarmi producendo un file audio o video o video/audio con il sottoscritto che la canta, ma sappiate che gli accordi sono semplici ed efficaci: A D A E, un quarto ogni accordo, quattro accordi ogni verso. Spero sia chiaro. Provate. Per le strofe usate rime veramente stupide e sempliciotte, potreste rubarle dai quaderni dei vostri figli o nipoti o bambini casualmente incontrati per strada; oppure costringeteli, attraverso privazioni finanziarie e alimentari, a comporre per voi le rime. Sempre meglio che portare loro la carezza di un papa.

Finito questo breve excursus sul cazzo siete liberi di cliccare su quel tasto ogni volta che vogliate fare outing e dire "sì, bando ai sentimentalismi, mi piace il cazzo".

Un'altra novità nauseabonda è l'immagine iniziale che è fatta apposta per sfiancare il lettore costringendolo ad adoperare la rotellina per scendere giù. Forse manterrò questa cattiveria o forse il mio amico cracker me la amputerà gentilmente. E no, il mio amico non è uno di quegli spiritosoni zuzzurelloni che fantasticheggiano con il computer mandando virus su chat scrause come "C6", ma lavora proprio come cracker.
Ogni giorno si presenta al lavoro e il capo gli assegna una commissione diversa.
Ieri era "olio e rosmarino" e il poverino si è dovuto ricoprire da capo a piedi (naked as the fire) (eccetto le chiappe e la zona più interna di quelle parti lì, ultimamente il gioco della saponetta/sigaretta ha causato vari feriti) degli ingredienti detti per poi andare in varie stanze cabinoformi a farsi rosicchiare da criceti in calore e non, trote con dentiere e limuli (questi ultimi solo nelle notti di plenilunio, ai più audaci capire perchè).
Capirete che è parecchio impegnato o comunque a fine giornata non è nella condizione di sentire le mie lamentele "l'immagine è troppo grande". Sperimenta modi sempre nuovi per ricoprirsi di stricnina e porre fine alla vite delle sfortunate/innocenti/miscredenti cavie. Poi vi chiedete perchè servono i randagi.

Ah, volete sapere cos'è "il cazzo roboante"? E' un progetto in fase di brevettazione. Cambierà le vostre vite. Assicurato.

Per ora accontentatevi delle parole di Ian Brown contro un badman.

Nessun commento:

Posta un commento