30/07/12

Mind the cazz.



Un destino di merda sarebbe lavorare come perditempo su flickr aggiungendo foto di barboni e intitolandole "solitudine" o meglio "loneliness".

Oh cristo, mi sono innamorato.

Se non mi passi subito questa canna, questo post non potrà essere concluso, neanche portato a metà.

Arrivata.

Introduzione: come introdurti nella mia vita.

"Vostro onore, le richiedo il permesso di poter introdurre codesta ragazza nella mia vita per trattarla male e impossessarmi della sua anima e aspirarne le lacune e assimilarne le grettezze, per i secondi dei secondi, amen."

"Poichè hai rivelato la tua più profonda paura, ti condanno a mesi di rimorsi adolescenziali."




Capitolo I:

Se mi siedo così, sembro più intelligente o più annoiato? Ce n'è troppa, più di quanta qualcuno/un uomo riesca a sopportarne. Ci dovrebbe essere qualcuno più circolare, con una mente veramente aperta, perchè questi che si definiscono "open mind" ti invitano ovunque sia abbastanza open per loro e ti stimano perchè non fai una piega, poi quando sei tu a portarli nei tuoi club ristretti subito ti accusano di essere pazzo e strafatto. Potrebbe essere un piccolo problema.

Capitolo II:

Le parti importanti a cui devi fare attenzione sono il dietro del collo (noto anche come "nuca") e le mani, attentissimo alle mani, non perderle di vista, per l'appunto prendile in mano e comincia a leggerle sibilando "vediamo, cosa accade nella capitale?". Fatti sentire, fai sentire che ci sei con la mente, non divagare, è inutile evitare la fine dei discorsi. Sarà? Certo che sarà. La questione non è se, ma quando e dove (sotto tre metri di sabbia di problemi irrisolti).

Capitolo III:

Se ragionassimo a priori, non potrei esistere, come i movimenti sociali restaurati e autocensuratisi. Se il problema non riguarda te, non riguarda nessuno. E' un problema hegeliano in tutti i sensi (è un problema personale di hegel), perciò non ci cureremo di risolverlo. La tua esistenza è indiscutibile, dato che anche hegel, come te, è riuscito a sopravvivere con una sola vocale.

Soft-sell conclusion:

Dopo neanche pochi minuti, ho risposto in anticipo ad una domanda di domani (l'immagine di sopra, voi non vi rendete conto dell'eccezionalità della cosa) e se da una parte può farmi pensare che il mio lavoro su questo pianeta è finito, dall'altra mi fa pensare che una bella prova dura si profila innanzi a me.



WHY I AM WHAT I AM RATHER THAN WHAT I AM NOT

1. Make a statement about yourself that begins with the words 'I AM'.
2. Repeat the statement but change the words from 'I AM' to 'I AM NOT'.
3. Repeat the statement but change the words from 'I AM NOT' to 'THE WORLD IS'.






28/07/12

Bagniamoci, amiamoci.





Ci sono due tipi di persone normali di cui non dovete fidarvi: chi beve acqua mentre è ad un concerto (non importa se stia suonando o solo apprezzando la performance) e una ragazza che non soffre il solletico.


E' vero, lo ammetto: non me ne frega un cazzo di niente e di nessuno. Ma non bisogna interpretare questa frase come una specie di cattiveria verso il mondo e verso le persone, semplicemente la mia mente ha un'incredibile autonomia (come il mio piccolo corpo quando bevo, non lo diresti mai che non sono riuscito a sentirmi neanche a malapena brillo) e non mi faccio problemi o questioni se domani scappi in marocco o in tunisia o in brasile o in portogallo, per me è quasi indifferente. Non è che non me ne freghi un cazzo di te, è che la gente va e la gente viene, non è un gran problema, non ci penso.
Dovete davvero smetterla di prendervi seriamente e di prendere seriamente tutte le vostre cazzate, di focalizzarvi sui pensieri, sulla vostra mente, senza avere un occhio di riguardo alla realtà. Vi trovate un lavoro e aspettate di morire, in tutto il mondo. Io spremo il tempo come un limone per ottenere il massimo che posso, per ottenere il mio fisso miglioramento, per ottenerti sdraiata sul mio parquet.

Per ottenerti sdraiata sul mio pavimento è bastato invitarti a casa mia e farti il solletico, quando la tua schiena ha toccato terra, eri così rilassata che morderti il collo è stato facilissimo (e sensuale), dopo alcuni morsi mi avresti scopato lì e subito, ma ho preferito baciare il tuo sorriso da ninfa (ahr ahr ahr ahr ahr ahr ahr ahr ahr ahr ahr ahr ahr ahr ahr ahr ahr ahr ahr ahr ahr ahr ahr ahr ahr ahr ahr) per procedere dopo qualche minuto.
E' un atteggiamento poco rispettoso nei confronti della mia ball and chain, così dice la regina d'inghilterra, io non mi trovo d'accordo, ci sono momenti in cui devi fare un passo bello grande e se il passo lo fai mentre stai scoprendo con la lingua due nuove labbra (chiediti QUALI, ora) è anche meglio.





26/07/12

C'è posto per chiunque.




Qui c'è posto per chiunque.
C'è posto per i giapponesi e i loro scrausi vestiti, con i boots neri e un po' di borchie, gente senza età e dalle capigliature sindacabili.
C'è posto per vecchi tatuati punk che pogano ubriachi e suonano il piano sdentati dopo sette pinte di qualsiasi cosa.
Chiunque non trovi posto altrove trova posto qui, c'è un posto per tutti e per tutti i tipi di gente, puoi vestirti come vuoi, puoi dire ciò che vuoi. Non sto parlando di internet. C'è posto per chi ha cinque figli, ma regolarmente si droga e beve e si lamenta e rimane ubriaco per giorni mentre scopa negre pantere con il culo alto ed enorme. C'è posto per finti matrimoni per ottenere passaporti, per chi fuma erba giamaicana, per chi vuole andare in bici tutto il giorno, per chi vuole sentire piccoli chitarristi mai divenuti famosi spaccare il culo in un pub semivuoto. C'è un posto per rastafariani settantenni santoni con la barba annodata a coprirgli il pacco, per donne incinte tatuate sul grembo, per palestrati e per negri musulmani religiosi con mocassini e tonaca viola (e cappello di cui non saprei fornire una descrizione), per le tue sosia che camminano a piedi nudi nel parco, per chi cerca un'altra vita occupando squat, per chi è vegano celiaco e allergico alle nocciole, per asiatici indiani bangladeshi iraniani arabi, per qualche piccola rapina e per finire in galera un giorno perchè hai dato uno schiaffo al fascista ubriaco che ti ha regalato una testata mentre lo abbracciavi, per chi vuole spintonare e tornare a casa sulle sue gambe, se è fortunato. Per incredibili posti panoramici dove ti puoi portare cibo e birra da casa e apprezzare il momento, per parchi immensi e piccioni monchi che mangiano con te, per i sonic youth l'industrial e the libertines, per concerti di punk sconosciuti cinquantenni con la cresta verde e strane inclinazioni verso la guinness, per metallari gentili e astemi e per nani cinesi. Per vedere un androgino ogni tre minuti, per lavorare sessanta ore a settimana, per essere pagati il minimo e per sfondarsi di birra di dubbia provenienza.





21/07/12

Free ride.




Mi dò un altro giorno di tempo prima di impazzire, devo trovarmi un lavoro.
"Un lavoro limita i danni che può fare il tuo tempo libero." (cit. anonima?)

Questo non è tempo libero, è riflessione becera e genuina sul giocare o meno, su aspettare o meno, sui problemi che concernono la verità e sulla solitudine meschina.
Stiamo parlando di un punto di partenza, non ho un punto di partenza, come lo trovo? Faccio un viaggio e passo in rassegna la mia mente, con dei colori? Odio i colori. Senza colori, senza disegni. Torno? Muoio al largo della costa. Se torno, ti renderai conto che non ne avrò voglia? Serve pratica, servono scelte, servono parole e nuovi linguaggi, serve arrivare in fondo alla pagina. E' solo un piccolo esercizio per il punto d'arrivo, una risoluzione o la morte delle preoccupazioni. Non ho bisogno di motivi, agisco senza, per autonomia, o per uguaglianza. Non ho bisogno di motivi perchè ho una miriade di scelte di cera pongo e colorate per capire che non ti puoi distaccare completamente dal passato, lo modifichi per renderlo presente.
Viviamo sempre tentando di fare fare fare fare, ma ogni tanto devi porti la domanda "sono in grado di aspettare?".

E' veramente fantastico avere la pappina pronta e un caldo giaciglio in cui dormire e qualcuno nel letto che ti sveglia con un bacio tenero e che se ne frega di sapere come riempi il tuo tempo, però ad un certo punto dovrai farti strada a colpi di unghie ed è meglio abituarsi da subito. La paura è un'insegnante e c'è un solo modo per imparare: ammettere al mondo che ce l'hai.

"Ecco, vedi, il problema è che ho paura."

A questo punto la paura si trova spiazzatissima, tutti hanno PAURA di aver paura e di sentirsi sbeffeggiati per averlo ammesso, ed è proprio qui che devi colpire, tu sai che hai paura, devi solo ammetterlo e condividerlo (se la cosa fosse facile e divertente la farebbero tutti).

In questo momento il vostro dio preferito ha paura.


20/07/12

Perdonami, Erik, perchè ho molto peccato.

In kino, parole, opere e omissioni.
E' che sono rimasto sconvolto da lei, è tutti i miglioramenti del mio passato e la mia ebbra/ebrea testolina ha cominciato ad immaginare, immaginare, immaginare, fantasticare (sarò mica diventato una donna da film?) e mi sono ripetuto "URNO, non ancora quell'errore", ma c'è stato poco da fare.
Eravamo vecchi amici perchè tutto questo era già successo, non c'è stato bisogno di spiegare nulla, e come quando c'incontrammo la prima volta anche stavolta mi tocca partire e nello stesso modo vedo un po' a che punto mentale sono arrivato, bisogna mettersi ogni tanto davanti allo specchio e domandarsi "chi sono?", senza ricevere risposta per qualche mese.

Tornando alle tue mani, so che le passi da corpo a corpo, a seconda di quello che ti va di frequentare in un dato momento. I capelli stanno bene così, gli occhi li ho guardati, ci ho scavato, ma non mi sovviene il colore esatto, vi darò uno sguardo quando ci rivediamo. Il sorriso è grandioso, è quello del momento giusto e dei mesi estivi, è quello del ritorno.

Finisco la razionalità, mi alzo e canto con la pinta rivolta verso il soffitto "IRELAND IIIIIIIRELAND TOGHETER STANDING TAAAAAAAAAALL, SHOULDER TO SHOULDER WE DRINK A LITTLE MOREEEEEEE", mi risiedo stranito, comincio ad ammiccare verso me stesso ed ad accarezzarmi le mani, ho sempre gli occhi sgranati e resto in silenzio - cosa sto facendo - , urla qualcuno nella mia testa, poi faccio un sorso e poggio il bicchiere per terra. Ripenso e ricordo tutte le mosse che devo fare, poi urlo con la mia testa, faccio un bicchiere e mi poggio per terra e mi chiedo perchè non resto giovane. Tu mi guardi di rimando e ritengo che sarebbe opportuno approfittare di te ora che sei semi-innocente, prima che un treno di cazzi volenti e violenti ti faccia riflettere sulla vita di coppia, mi guardi, metti un dito davanti alla bocca in posizione pensierosa, alzi gli occhi e dici che la mia stanza è carina, però sei a disagio e preferisco vederti i capelli volare e il tuo sorriso enorme che stà dietro di loro in stile vedo-non vedo, allora usciamo e siamo al solito posto e nella solita situazione, solo che ora ho mezzo collo spellato perchè ho molto peccato.
E anche tu, cambi espressione e mi lanci l'occhiata tipica del "come si è permesso?", torno ad allontanarmi, trenta secondi e mi rifaccio sotto ricordando che "se insisti e resisti, raggiungi e conquisti" (l'altro è "bevi, bevi, che non migliora") ed ottengo il risultato che volevo, mi faccio prendere dal boost al superego e perdo di vista le mie priorità. Errori da principiante, ma lei non la perdi più.



13/07/12

Quella strana sincerità.




Tu conoscerai tantissime persone e ricorderai i loro volti ed i loro nomi, ma può ben capitare (lo sai) che quando incontri qualcuno che non vedi da tanto tempo, magari non lo saluti neanche.

Compagni delle medie, delle elementari, di calcetto, gente conosciuta un attimo ad un concerto, qualcuno con cui hai parlato mentre eri ubriaco.

Probabilmente anche loro ti riconoscono e ti guardano e pensano "che faccio, lo saluto o no? Sono anche due anni che non ci salutiamo, sarebbe...strano (awkward)" e poi passano avanti dandoti uno sguardo, o a volte cercando di evitare il contatto visivo.

E' una piccola forma di bugia, è come dire "no, non mi ricordo di te".

E non parlo di quelli che guardi un po' per tentare di capire se sono davvero quelle persone che pensi che siano, no, proprio di quelli di cui hai una perfetta idea di chi siano attualmente.

Mi sono perso.




Are you kidding me?


Ah no, insomma per imbarazzo o per poca confidenza, tutti questi conoscenti o vecchissimi amici ti ignoreranno (spesso volontariamente) e la cosa mi pare assurda, quasi.


E infine ecco dove voglio arrivare: ogni tanto scopri che qualcuno invece ha quella strana sincerità di dire "sì, mi ricordo di te" e ti saluta anche se dopo più di una decina di mesi (prepararsi per una conclusione di merda) e, insomma, stima.




10/07/12

E' meglio se mi vieni a trovare ed anche subito.



L'indiano non ha capito come funziona con le donne.
L'indiano è  convinto che agendo da migliore amico abbia qualche possibilità e che gli occhiali e i baffetti da cinese gli diano un tocco da intellettuale.
Non mi dispiace neanche un po', sono errori che bisogna pagare caro e da cui bisogna imparare, e infatti me lo vedo con il cazzo in mano che pensa a lei e mentre se lo mena ci ripensa e rimugina "che cosa sto facendo? tutto questo è sbagliato...o no?" e continua, non si lasciano le cose a metà.

Non è l'unico ad aver sbagliato con lei, io invece l'ho chiusa in un solo pomeriggio: eravamo in ascensore e non mi sono comportato da filosofo professionista, non ho cacciato argomenti interessanti, perchè è proprio quello che si aspetta, di poterti giudicare subito e criticare nel suo ambito preferito, ma se non le dai quest'opportunità, allora ti si scioglie tra le braccia.

E infatti aveva la pelle d'oca e i suoi occhi castani brillavano mentre ritmicamente si soffiava via i capelli dal viso, le ho sfiorato un braccio per accompagnarla fuori, sul terrazzo a prendere il sole, ma ormai era notte, perciò abbiamo solo dormito e il giorno dopo si è svegliata da sola.

Io sono andato via a girovagare ed a riflettere: se fosse lei la sintesi?






"La sintesi è il momento conclusivo, speculativo e razionale, in cui si coglie finalmente l’unità e la concretezza delle determinazioni opposte ed il positivo che emerge dalla loro sintesi. La sintesi per Hegel è così Aufhebung, cioè superamento che toglie l’opposizione tra tesi e antitesi, ma anche conservazione, nello stesso tempo, della verità di entrambe e della loro precedente opposizione. In altre parole, gli opposti non vengono eliminati ma considerati ad un livello superiore, nell’unità che risolve il loro carattere di opposizione."






08/07/12

Indosserò una nuova pelle.

Il professore di ingegneria mi chiede di fare un sondaggio apparentemente stupido e insignificante: "preferisci l'acqua con il sale o senza sale?". Non faccio domande, ma non ho neanche voglia di fermare troppi clienti dell'hotel per una stronzata simile; perciò lo chiedo solo a tre persone e ottengo due che la preferiscono con e una senza. Tutto stà nell'inventare un numero più grande da usare come campione, e che sia credibile.

Tre per sette: ventuno.
Facciamo otto e tredici.
No, sarebbe palese.
Otto e quindici.
Otto e sedici meglio di no, è il doppio.
Otto e quindici, aggiudicato.

E' passato solo un quarto d'ora, ma me ne infischio.
Busso alla 322 e il professore è ancora in giacca e cravatta, gli dico i risultati e lui sventola la mano e dice - Non serve a un cazzo, vabbè. -
L'avevo anche intuito, caro mio.

Chiudo e gironzolo per i corridoi, è mezzanotte, ma c'è parecchia gente in giro, ragazzi e ragazze di tutte le età, dai quindici ai trenta, che fanno a quest'ora, poi?
Lo scopro subito dato che con ampi gesti due di loro mi dicono di andare verso la vasca.
Una vasca idromassaggio grande abbastanza da contenere una decina di persone, vuota? piena? Non riesco neanche a capirlo e mi guardo nel retro del cervello per vedere se sono ubriaco o meno, no, no, tutti puri, io e la mia ghiandola pineale.

Quelli che non sono arrivati abbastanza presto da entrarci sono tutti attorno alla vasca, seduti nei modi più disparati, non conosco quasi nessuno, mi pare, forse un tizio assomiglia a davide (o è proprio lui?).
Sono tutti in silenzio e solo qualcuno parla, si fa filosofia di buon livello, e ora l'argomento principale è la definizione di eroe: un direttore d'orchestra con i capelli unti è seduto e si stringe le ginocchia mentre sostiene che "è la lealtà la vera virtù che caratterizza gli eroi"; un metallaro con gli occhiali non è d'accordo e alza la voce - dov'è il posto per l'egoismo in tutto questo? -

- Eracle era leale solo a se stesso, come me d'altronde. - intervengo.

La discussione si spegne perchè non sento le risposte degli altri due, sono impegnato a guardare barbara il cui sguardo sporge dal bordo della vasca verso me e mi invita ad entrare ed a sedermi vicino a lei.
E' pazzescamente bella e per un attimo ripiombo nella mia scatola cranica a fare un check-up ("è tutto ok qui dentro?"), poi entro con i jeans nella vasca mentre in un buon tedesco mormoro:
- Ja, ja, ja, ja, ja. -




04/07/12

Corso approfondito sull'ironia.

Ogni giorno, ogni settimana, ogni megasecondo, devi ripetermi gli stessi discorsi ciclicamente.
E' una cosa orribile ed insopportabile.

Se dovessi sentirmi le stesse menate da persone diverse, potrei anche capire. Potrei pensare "già sentita, so cosa rispondere, so cosa pensare, anzi meglio: adatto le pregresse conoscenze a questa nuova situazione".
E invece no, perchè sei sempre tu ed il mio quinto pensiero è: "ancora? basta, perchè di nuovo devo sorbirmi tutto ciò? sono sicuro di aver capito al cento per cento già la terza volta, ora basta, te ne prego".
Sono sicuro che hai una piccola agendina, ereditata da tuo nonno, dove sono segnati in minuziose lettere tutti questi discorsi della minchia e la vai a controllare prima di risganasciarmi i coglioni ("questo l'ho già usato quattro giorni fa, questo non mi va, il decimo discorso! Oh, come potevo dimenticare di ricordargli il decimo discorso!").





Sei fredda.

Ci vuole sempre tempo per farti stare bene.

Non ti va bene se canto.

Sei gelosa.

"La vasca, la vasca! Ancora con questa storia della vasca, sono passati anni, cazzo."

Mi stai stretta.

Spesso sono già stanco quando ci vediamo

e ti lamenti se non ti parlo

cioè diventi ancora più fredda.

Anche se, quando sto bene con te, rimarrei per ore.

Ora è estate, la stagione degli amori,

(o era la primavera?)

perciò ho bisogno di te.

Per picchiarti a sangue il sabato sera.

Sei come la mia doccia.