22/07/17

Modelli organizzativi - prequel.

E' arrivata la descrizione perfetta:

"Abbastanza narcisista da vergognarti troppo per gettare la spugna.

Ma non così tanto da preferire di vivere in una stanza con cento persone che ti danno ragione, se puoi scegliere una stanza con cinque persone che non hanno idee simili alle tue, ma con cui c'è un dialogo costruttivo e di confronto."

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La spugna non la getto mai. Ammetterò che sto andando a rilento in alcune cose che dovevo tenere più sotto controllo, ma ho avuto altre cose da fare nel frattempo. I need time. E il tempo più o meno ce l'ho. Ho almeno altri due anni. Ma fra due anni devo essere fottutamente pronto. Il che fa ridere un botto, sai? Ho un block notes qui e il 26/06/2016 ho scritto proprio lì una delle illuminazioni più grandi mai avute. E ora è passato un anno e non mi sembra sia cambiato molto. Eppure è un'opinione mia che non significa molto. Perché io mi vedo tutti i giorni e quindi i cambiamenti non li noto. Bisogna vedere chi non mi vede da parecchio tempo se noterà cambiamenti. Ai posteri.
Le giornate non vanno bene, non vanno bene per un cazzo e sono lì, quasi tramortito, nella mia caverna a leccarmi le ferite, prima di poter uscire di nuovo. Ho un'ultima settimana di relax e poi cominciano le vacanze. Tu dici "ah cazzo cominciano le vacanze! Allora ci sarà più relax" e invece non è così. Vacanze vuol dire: modelli organizzativi. E quindi quest'ultima settimana serve per organizzare bene tutto il prossimo mese e tutti i piccoli preparativi prendono tempo, serve organizzazione. Quell'organizzazione che ti chiedono sul lavoro quando ti dicono "praticamente il nostro cliente viene qui in città solo due giorni e tu in quei due giorni devi organizzargli meeting per ogni momento della giornata". Pivelli del cazzo. Che cazzo ci vuole? In DUE, solo DUE, fottute ore, ti organizzo THE PROJECT. Una cosa che tu, coglione del cazzo, non riesci a organizzare neanche in una settimana.

La parte più bella di fare un colloquio è la canna dopo il colloquio. Relax. E ti senti appagato come se avessi fatto chissà cosa. E in effetti ti sei dovuto prendere lo sbattimento di vestirti bene, preparare qualche cosa da dire, fingere che sia PROPRIO quel posto ad interessarti, quando non te ne può fregare un cazzo.

Veramente questo cazzo di luglio è volato via. Mi piacerebbe sapere cosa ci ho fatto. Ho comprato l'amaca, ci ho fumato sopra ed è una cosa fantastica come mi aspettavo. Rilassante. Il pomeriggio guardo il panorama e gli uccelli che volano e le scie degli aerei che si intersecano. La sera guardo le stelle. Dove sono io non c'è inquinamento luminoso quasi per nulla, quindi riesco a vedere tutte le, poche, costellazioni che conosco. Una meraviglia. Ho ascoltato ettolitri di musica. Dalla mattina alla sera. Ho visto svariati film e quello che mi ha fatto commuovere è stato Matrix Revolutions, che ricordavo molto poco (questa è la parte dove dovrei scrivere perché mi ha fatto commuovere) (ma non lo farò). E' stato un mese altalenante perché sembrava finalmente quello della svolta e invece non è successo un cazzo. Poi ho preso il telefono e il pc e ho organizzato cose veramente deliranti e sono successe cose carine come aver conosciuto gente nuova, fatto qualche festa carina. Una tipa ha detto che sono uguale a Nadal. Chissà. Devo tagliarmi i capelli, ma lo faccio quando torno in italia. A breve.


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E infatti ora ho dei capelli di merda. Ho ballato parecchio in un posto dove non c'era spazio per respirare. La serata era partita con un pre-party a casa di un amico greco. Mi sono scolato mezza bottiglia di vino e poi siamo andati in centro, camminando un po', per incontrare Emma, ragazza inglese che festeggiava il compleanno, insieme ad altre amiche. Finiamo in un pub irlandese, di nuovo, e beviamo ancora prima di andare nel disco-pub successivo. Un inferno. Ho bevuto tequila, cosa che non dovevo fare. Torno a casa a piedi. Alle 4 sono sull'amaca a fumare e a guardare le stelle. E' bellissimo. C'è un silenzio fantastico. Metto un po' di musica, Nitro, e mi rilasso. In attesa, guardo al futuro. All'odore di Giulia, agli occhi di Anna, alla bellezza di Alex (sì, è una ragazza), alla perfezione di Iman. Ci sarebbe anche Francesca. Ma non voglio esagerare. THE PROJECT è già troppo ampio e già inserito sui binari in un modo per cui non posso lamentarmi.