25/05/12

Si muore di gloria.

Il mio inconscio ha le idee chiare.
Altrimenti non sognerei ogni notte di uccidere e torcere le budella e picchiare e farmi pregare in ginocchio mentre colpisco sopracciglia.
Il mio inconscio richiede organizzazione.
Lo sento che tu sei il solito stronzo last miniut (è così scritto per evitarti la difficoltà della pronuncia inglese) i cui progetti più grandi e nobili sono per l'apericena del giorno dopo, lo vedo che nella tua mente c'è scritto "c'è tempo, c'è tempo, c'è tempo".
Ma ho delle brutte notizie per te (semicit.): qui non c'è tempo e non c'è il "ci organizziamo con calma", perchè altrimenti sarei finito come te a gattonare per terra in mezzo al mio vomito cercando un lavoro, e non è così, a quanto pare.

Capiscilo una buona volta:
gli obiettivi si stabiliscono, la strada si programma e il risultato si raggiunge.

Non c'è altra via e non c'è altro modo, è tutta una questione di organizzazione.
E' l'intelligenza che ti distingue e ti allontana dalla plebe, è la ricchezza; e dato che i soldi non piovono dal cielo, nel 93% dei casi se ce li hai, vuol dire che te li sei meritati programmando.
Sono queste le cose che ci separano, sono queste le cose in cui ti impegni ogni giorno per elevarti dalla massa, non sei qui per non stupire.

Allora organizziamoci, perchè non mi sembra giusto, nei confronti del sacro bene della vita, non commettere almeno un omicidio in questi 35.000 giorni; sarebbe oltraggioso: hai una vita e non ne togli un'altra?

C'è davvero qualcuno di voi che non ha mai elaborato un omicidio nei minimi dettagli? Travertirsi, agire di notte, accoltellare, strangolare, con una mazza da baseball, con un cric, spazzolarsi i capelli prima, mettersi i guanti, fuggire senza destare sospetti, sorridere mentre si legge il giornale, commentare con circostanza l'avvenuto, "non posso dire che mi dispiace".








09/05/12

Ti sei perso? Anche Rambo. Vi siete entRAMBO persi.





Non sarebbe un problema, se non vi vedessi, ma io vi vedo, ed è quello il problema. Vi vedo nelle vostre giacche e cravatte, vi vedo con le maniche tirate su quando fa caldo, con la camicia, con i mocassini, le scarpe a punta di sabato sera, il rolex da 300 euro, lo sguardo che dice "guardami, sto costruendo il mondo".
Ti guardo, ti guardo, ma vedo un pesce che affoga. Se i pesci fossero così stupidi/inutili/senza senso da affogare, se i pesci avessero delle caviglie che gli permettessero solo minuscoli passi.
"Guardami, per favore, sto realizzando il mio sogno, sono un uomo fatto e fortunato. Vedi la classe? Lo stile? Il mio lavoro dai pori della mia pelle e dai vestiti sopra essa?"
Vedo solo una ragazzina con un piercing alla lingua che pensa di poter fare pompini migliori solo per questo.
Ogni tuo passo in questo posto è un fallimento, l'emblema del fallimento, sei il fallimento più totale, sei il "chi si accontenta gode", sei un minuscolo mondo, sei un granello di sabbia che spazza i culi dei bagnanti e non ti basta fallire una volta, ti piace ripeterti fino allo sfinimento, guardarti allo specchio, sudato, vecchio, brutto e pensare "ce la sto mettendo tutta, sto facendo davvero il massimo", questo dopo aver concluso la metà della metà della metà di un ottavo di quello che avresti potuto e dovuto fare.
Non è il fallimento in sè che mi fa ribrezzo, ma la tua soddisfazione triste, il risultato di anni di fallimenti ingiustificati e di noie e di scelte sbagliate, ripetute scelte sbagliate, quelle di un insaziabile imbecille.

Ma io...
Però io...
C'è da dire che io...

Non devi, tranquillo. Non devi giustificarti con te stesso attraverso di me, non importa a me, non ci credi tu, ti vuoi autoconvincere? Bel tentativo.
Puoi continuare a fare progetti, a designare obiettivi, a darti date di scadenza, a darti orari precisi, a focalizzarti sulle azioni da compiere, ma hai già decretato la tua sconfitta, in partenza, dalla nascita, dal diploma.

Io avrei...
Io potrei...
Io potrei aver avuto...
Io avrei potuto...


Non lo metto in dubbio, dall'alto delle tue estreme ed infinite possibilità, dall'immenso potere e dalle grandi responsabilità mentali che ti spettano, sicuramente avresti potuto. Ma (ora ce lo metto io il "ma")

NON L'HAI FATTO,

perciò
affoga
soffoca
crepa
e guardami
fare ciao ciao
con la manina
vedi?
sorrido.











01/05/12

Il ramingo che non credi.





Penso che partirò.
Penso che andrò ramingo per il mondo.

Sarò uno di quegli stronzi avventurieri che piacciono tanto a tutti.
Che coraggio che ha, bravo.
Oh sì, anche io lo farei.
E stronzate simili.

E andrò in tutta europa, non so con quali soldi, a fare il cameriere in tutte le città.
E porterò un milione di taccuini su cui scrivere le mie cazzate e ci farò un libro e sarò ricco, forse è così che si vive.
Poi mi devo vaccinare per mille malattie e il tagliaunghie me lo porto sicuramente.
Poi torno in patria e vado a scalare l'everest e non mi farò sentire per mesi dai miei amici, così che quando tornerò tutti avranno una grande stima di me.

Ma io non di loro.
Faranno la fila per parlarmi per quelle poche settimane che sarò nella mia città natale, mi inviteranno a casa loro, mi inviteranno a bere un caffè e rifiuterò dicendo che in siria non si usa fare così.
Dirò che il nordafrica non era come me l'aspettavo, che ad amsterdam non ho fumato come avrebbe fatto chiunque altro, che il big eye e il big ben sono meglio di parigi, che le strade di san francisco vanno prima su e poi giù e in kenya sono stato in un safari.

Tutti penderanno dalle mia labbra e io farò come se non fosse nulla, come se fosse tutto normale e sotto controllo, che è un piccolo viaggetto di due anni e non ho fatto nulla di eccezionale; ti guarderò dalla mia posizione a mezz'aria, dall'alto verso il basso, come se stessi rischiando la vita a petto nudo solo per te, e tu cadrai bastonata sotto questi colpi e prenderai il numerino per potermi soddisfare e non avrai abbastanza parole di ammirazione e non avrai abbastanza tempo per dirmele e per guardarmi come fossi il messia che è tornato per lanciare uno sguardo di luce sulla tua misera vita schizofrenica, con quegli occhi traboccanti che dicono "raccontami un'altra storia", ma non è di questo che mi curo dato che potresti non vedermi domani.



Soldi, non c'è nulla che non possano curare,
neanche la tua voglia di andare ramingo.