25/02/15

Lasciami morire in pace.

Potremmo andare in una di quelle belle feste di merda dove tutti i ragazzi hanno camicia e giacca e le ragazze hanno il vestito e gli orecchini abbinati e uno sguardo sobrio ad inizio serata, si fanno tutti le foto fighe e poi vanno a spaccarsi a merda e a limonare in anfratti nascosti. Ma io negli ultimi sei mesi ho messo una giacca una o due volte e una camicia meno di dieci. Quindi non ci andiamo. Anche perchè ho un euro e dieci in tasca e deve bastarmi per due giorni, ah sì sì, dovrei lavorare, fare un lavoretto del cazzo come fanno tutti, e invece no. Lo lascio fare a te.
Potrei andare in una discoteca pomeridiana a scoparmi quindicenni come fa quel mio grande amico, che tratta tutte le ragazze come numeri e come degli stracci ed ovviamente ha un successo terribile e deve solo decidere chi farsi, come farsela, dove farsela, ma lo lascio fare a lui perchè non ho discoteche pomeridiane nei paraggi.

Lasciami morire in pace.

Qua vogliono tutti ascoltare per non riflettere sui loro problemi. Tutti a piangersi addosso, a guardare immagini sulla solitudine. A dire che non c'è speranza e siete tutti depressi e che se qualche manna dal cielo vuole arrivare, arriverà, chissà, un giorno. Piove nero e fa freddo nei cuori dell'umanità. Ognuno ha un paio di soddisfazioni e dieci giornate di merda. Macchina, lavoro, macchina, casa. Macchina, lavoro, macchina, casa. Fino alla morte. Quattro ore per il tempo libero e almeno una se ne va via mangiando. Hai bisogno di dormire, ma hai gli occhi incollati e aperti e fissi su uno schermo aspettando l'ultima luce, l'ultimo messaggio.
Aveva ragione lui: per ammazzare una donna bisogna averla amata, e in molti non potranno provare quella sensazione. Io mi guardo dietro e vedo l'inferno nei tuoi occhi e sento ancora "felix, come hai potuto?", poi ti immagino a casa mia a conoscere i miei e viceversa con gli sguardi agonizzanti dei tuoi. E sono qui a vedere i tuoi sogni e i tuoi alti e bassi, a pensare ai prossimi anni dove chissà dove sarò e scoprirò un giorno, da lontano,che 3-4-5 anni saranno andati a puttane e i tuoi sogni con loro e sarà tutto finito.

Lasciami morire in pace.

Ci avete rotti tutti. E questo non vi basta, non vi basterà mai e non è neanche colpa vostra. Sono gli dei che ci hanno fatto così e noi rispondiamo a quegli stronzi interessati solo a vederci camminare indaffarati, tristi, spenti mentre sosteniamo che "tutto è merda". Ci avete rotti tutti con sogni di case, famiglia, perdizione, amore, alti e bassi e dolori e violazioni di convenzioni di ginevra e catene, catene, catene, ma ora so che è tutto un blablablablablablablablablablablablablablablabla e te lo ricordano sempre e tu non scordarlo mai. Quando ti dicono che sei dio, è un bla bla bla, quando ti dicono che sei l'ultimo degli stronzi, è un bla bla bla. Identico e uguale. Ciao, parliamo? Va bene, ascoltiamo i tuoi bla bla bla se sei ancora nel giardino di casa. Il mio consiglio per te è: tu ridi, ridi sempre. Che nulla possa scalfire la tua felicità, neanche quando ti prende quella sensazione di stretta al petto, di dolore, bruciore, morte precoce, tachicardia infame della notte. Ridi in faccia alla morte e urlagli:

LASCIAMI MORIRE IN PACE.





16/02/15

I libri che ho sullo scaffale sopra il mio letto, giusto per dimostrarvi che ho dei gusti migliori dei vostri.

(E questo non vuol dire che non ci siano altri scaffali pieni di libri nella stanza e che la biblioteca in salotto non sia strapiena.)

Il signore degli anelli, racconti ritrovati, racconti incompiuti, racconti perduti, il silmarillion, lo hobbit. Tutti di Tolkien. Letti tra i 12 e i 16 anni. Mi ricordano delle belle estati passate sul letto a leggere, cosa che ora non faccio più perchè studio un botto, anche se ancora per poco.
Certo, alcune descrizioni e alcuni canti o poesie durano una vita, ma l'universo creato è una cosa incredibile.

L'autobiografia di Slash, quella di Keith Richards, la biografia di Kurt Cobain (una delle tante), quella di Jim Morrison, quella di Syd Barrett.
Piccole chicche per voi che non li leggerete mai: Slash è morto per otto minuti, poi l'hanno riportato in vita. Beveva una bottiglia di jack in qualche ora ed ora ha due bypass e tecnicamente non può più bere. Keith si è drogato in modi non immaginabili ed una volta è stato sveglio per dieci giorni di fila grazie alla cocaina. Poi è caduto per terra e si è svegliato uno o due giorni dopo. Kurt in verità ci teneva tanto ad essere un bravo chitarrista ed era magrissimo, si metteva maglioni su maglioni e jeans su jeans. Jim ha rifiutato un'offerta di andy wharol che voleva filmarlo mentre scopava. Syd è probabilmente finito in malora (certo era già un po' pazzo di suo) perchè due coinquilini stronzi gli versavano gli acidi nel caffè.

Junky di Burroughs, in italiano mi pare si chiami "la scimmia sulla schiena".
E' stupendo. Si è fatto di qualsiasi droga e ha anche sviluppato una teoria per cui si spiega perchè è vissuto così tanto, 84 anni, nonostante tutto: sosteneva che il continuo ricambio tra cellule drogate e cellule disintossicate fosse una cosa buona.

Fight club di Palahniuk.
Che conoscete tutti perchè principalmente avete visto il film.

American psycho di Ellis.
Come sopra.

A clocwork orange di Burgess e anche la versione italiana.
Come sopra.

Controcorrente di Huysmans, forse l'unico libro che non ho mai finito di leggere dopo averlo cominciato.

Tempesta elettrica di Jim Morrison.

Trainspotting di Welsh.
Come sopra. Però dovreste leggere il libro perchè tra le tante storie intrecciate ce n'è una bellissima in cui un tipo viene torturato psicologicamente fino alla morte. E ad un funerale il fratello del defunto si scopa la moglie incinta del fratello. Poetico.

Acid House di Welsh.

Notes of a dirty old man di Bukowski.
"Non c'è niente di così noioso come la verità."
"Se non scommetti, non vincerai mai."
"Puoi ingabbiare una tigre, ma non potrai mai essere sicuro di averla spezzata. Con gli uomini è più facile."
"Scopare è prendere a calci in culo la morte mentre canti."

I sotterranei di Kerouac, il mio libro preferito del mio scrittore preferito.
Storia d'amore tra lui e una ragazza nera dei sotterranei, una punteggiatura che quasi non esiste, pause inserite solo grazie ai trattini tipo questo -, un fenomeno.
"Gli uomini son così buffi, cercano l'essenza, e la donna è l'essenza, ce l'hanno lì tra le mani, ma loro scappan via a metter su grosse costruzioni astratte."

Chronicles I di Bob Dylan, leggendario. (avevo anche Tarantula di Bob, ma è andato perso non so dove. Anzi, lo so.)
Ci racconta gli inizi della sua carriera quando faceva la gavetta in luoghi semimalfamati per un dollaro a sera e tutte le cose che leggeva e che faceva e qualche viaggio e come ha capito cosa suonare e come scrivere.
(parlando della moglie) "Di lei mi era sempre piaciuto il fatto che non era una di quelle persone convinte che qualcun altro è la risposta alla loro felicità. Nè io nè nessun altro. La sua felicità faceva parte di lei."

Lettero dello Yage, corrispondenze tra Burroughs e Ginsberg mentre andavano in sud america a cercare questa pianta, lo yage, che dava allucinazioni potentissime. Immaginatevi queste due menti già folli e aperte alla droga che vanno ad allucinarsi in questo luogo pazzo.

Il lercio di Welsh.
Un grandissimo personaggio.
"Bladesey merita di morire, di essere spinto a suicidarsi e morire. Come Clell. Esatto, se comandassi io gli toccherebbe a tutti quelli via di testa: come una specie di selezione naturale psichica. Prenderei in mano tutti i vari telefoni amici e quando chiama uno di questi disgraziati gli direi: credo che lei abbia ragionissima a sentirsi così disperato. Liberi il mondo togliendosi la sua miserabile vita. Se le occorre un aiuto fra qualche minuto sono lì."

Le notti bianche di Dostoevskij.

La notte del drive-in di Lansdale.
Noir abbastanza divertente e scorrevole.

Crome Yellow di Huxley.

Il mondo nuovo di Huxley.
E' un mondo utopico dove una società è pienamente controllata dai suoi governanti e le persone sono divise, già dalla nascita, in classi sociali in cui ognuno ha un compito. Tutti sono felici ed esiste una droga perfetta che non ha effetti collaterali. Libro del 1932. Non è poi andato troppo lontano dalla realtà.

L'arte della guerra di Sun tzu.
"Mostrati forte quando sei debole, mostrati debole quando sei forte".
Non si può essere preparati alla vita senza leggerlo.

Il dottor Sax di Kerouac.
Una mezza delusione, ma è pur sempre kerouac.

Le porte della percezione di Huxley.
Parla di come l'uomo abbia sempre cercato nella droga, o in altri rimedi, di vivere più la sua presenza che il mondo esterno.
C'è un bel racconto di un'esperienza dello scrittore con la mescalina. Da provare.
"Che l'umanità in genere sarà mai in grado di fare a meno dei Paradisi Artificiali, sembra molto improbabile. La maggior parte degli uomini e delle donne conduce una vita, nella peggiore delle ipotesi così penosa, nella migliore così monotona, povera e limitata, che il desiderio di evadere, la smania di trascendere se stessi, sia pure per qualche momento, è, ed è stato sempre, uno dei principali bisogni dell'anima."

Damned di Palahniuk.
Una ragazzina finisce all'inferno che non è poi troppo male come posto.

Invisible monsters di Palahniuk.
"Un'altra cosa è che non importa quanto tu possa amare una persona: ti tirerai indietro quando il suo sangue ti scorre troppo vicino."

Queer (checca) di Burroughs.
"Un tizio ha chiesto a un altro da accendere. Il secondo non ha un fiammifero e quindi il primo estrae un punteruolo da ghiaccio e lo ammazza. L'omicidio è la nevrosi nazionale del Messico."

"Allora c'è questa specie di santone e uno stronzo di cronista viene a intervistarlo. Lui sta lì a masticare il suo betel. Dopo un po' dice a uno degli accoliti:"vai al pozzo sacro e portami un mestolo di tintura d'oppio. Voglio darmi da fare con la saggezza dell'oriente. E datti una mossa con quel perizoma!". Allora beve la tintura d'oppio e va in una leggera trance e stabilisce il contatto cosmico - noi del giro lo chiamiamo essere strafatti. Il cronista dice: "mahatma, ci sarà la guerra con la russia? Il comunismo distruggerà il mondo civile? L'anima è immortale? Dio esiste?". Il Mahatma apre gli occhi e stringe le labbra e schizza due lunghi getti rossi di succo di betel dalle narici. Gli scorre giù sulla bocca, lui se lo rilecca con la lingua impastata e dice: "e che cazzo ne so?"."

Paura e delirio a las vegas di Thompson.
Questo è il libro che ha avuto la migliore trasposizione al cinema. Nel film ci sono ESATTAMENTE le stesse cose, le stesse frasi, gli stessi discorsi. Un capolavoro.

Il vagabondo delle stelle di London, se non lo conoscete leggetelo, è un capolavoro.
Un tizio che viene messo in carcere, è spesso costretto in una camicia di forza, ma la sua anima riesce ad evadere (ecco, se siete familiari con il concetto di out of body experience, capirete meglio) dal corpo e rivive tutte le sue vite passate.

Martin Eden di London, anche questo è un gran libro. Storia di un giovane marinaio che vuole fare lo scrittore e ovviamente per parecchio tempo non riesce a cavarne una lira, poi...

Big sur di Kerouac è sul comodino, dovrei cominciarlo a leggere entro la fine dell'anno.



03/02/15

Bateu uma onda forte.

Era un circolo sociale. Cioè un posto per fattoni principalmente. Avevo 17-18 anni quando lo frequentavo. La proprietaria era una pazza maledetta che ho scoperto solo in seguito aver rubato il locale ad altri tizi e li aveva pure messi in guai giudiziari niente male tanto che pare abbiano tuttora una causa pendente, ma loro si sono resi introvabili. Staranno da qualche parte al nord.
La birra costava un euro. Era una marca orribile, cominciava con la d, mi ricordo. Ma per noi poveracci andava benissimo così.
Era un posto intimo. Si entrava, c'era il bancone, qualche tavolino e poi si saliva una scala strettissima, appena arrivati su, sulla destra c'era un bagno minuscolo, ricordo che una volta trovammo dei residui di cocaina vicino allo specchio. Sulla sinistra c'era una stanza lunga con alla fine una specie di palco dove si poteva suonare e un po' tutti quelli che cercavano di diventare musicisti professionisti o semplicemente qualche pirla che voleva suonare ne approfittava. Abbiamo suonato varie volte, ci sono stati vari concerti, una volta venne anche vacca e il posto era strapieno, era qualcosa come luglio o agosto e la gente stava per morire soffocata dal caldo. Però a volte lo trovavi quasi vuoto e potevi stare buttato su uno dei divani o su una poltrona e poi potevi anche fumare dentro. Tecnicamente niente droga, ma la teoria è un'altra cosa. E allora andavo lì con i conoscenti di quel circolo a cazzeggiare e a rimanere lì ore senza far niente a parlare del nulla. Insomma la vita di tutti i giorni. Una volta che ho suonato ricordo di aver suonato malissimo ed ero anche lievemente incazzato perchè avevamo preparato il set in una settimana senza neanche provare con il batterista. Una cosa orribile. E il pomeriggio stesso un altro amico decise di voler suonare un paio di canzoni di syd barrett e io dovevo suonare la chitarra e lui cantare. Quello andò piuttosto bene. Prima o dopo il concerto scesi giù all'ingresso per vedere se c'era una mia amica e trovai una tipa bionda che guardava il cellulare, appena fuori dal locale, e i capelli le coprivano gli occhi e per un attimo pensai fosse proprio la mia amica e invece no. Comunque questa tipa per un po' la bollai come la più figa del mondo perchè aveva questi occhi azzurri brillanti e perchè aveva quindici anni e quindi era carne fresca. Non ci combinai mai nulla, ma mi ricordo un amico che se la limonava un giorno e poi nulla più neanche per lui. L'ho rivista qualche mese fa mentre camminava con un tipo brutto e grasso e che non condivide neanche una mezza passione per la musica come ci si aspetterebbe dai ragazzi di lei, ma poi vai a vedere le scelte e i cambiamenti che sono avvenuti in questi anni.
Ed era bello perchè anche se in maggior parte erano tutti dei cazzoni che mi stavano anche sulle palle, c'era gente simpatica e sembrava quasi come se potessimo essere tutti una grande famiglia. E infatti si scopavano e si prendevano e si lasciavano tutti dentro a quel circolo sociale ed io ero un mezzo outsider perchè vedevo le cose già un po' più seriamente.
La stanza di sopra aveva un'uscita su una specie di terrazzino coperto dove c'erano altre sedie e altri tavolini e qui si andava a giocare a carte o a fumare il bong. C'era un ragazzo della mia scuola di cui non ho mai saputo il nome, ma lo chiamavo "occhi da panda" perchè un giorno stava fumatissimo e aveva due occhiaie terribili. Una volta i carabinieri entrarono nel locale ed erano tutti impanicati, gli avventori, non i carabinieri. Un tipo che spacciava si è lanciato dalla finestra, è stato un bel volo, ma non si è fatto molto male. Dopotutto era un primo piano. E non l'hanno neanche beccato.
In un concerto il cugino di un amico cantava e suonava l'armonica per fare qualche canzone di bob dylan. Sentivo hurricane da fuori perchè o c'era troppa gente dentro o perchè ero fuori a parlare con qualcuno. C'era una piazzetta con due panchine fuori dal posto e prima era pieno di gente, il sabato era un casino e ci conoscevamo tutti di vista ed eravamo giovani, sbarbati e ubriachi. Ancora non c'era questa minchiata di essere tutti barbuti e hipster, andava parecchio lo stile emo o comunque alternativo. Io non ho mai cambiato modo di vestire da sempre. E mi chiedo quando lo farò, magari dopo la laurea. C'erano tutti gli intrecci amorosi e tutti sapevano tutto di tutti: e questa fa i bocchini, e questa ha lasciato quello per mettersi con quell'altro, e quest'altra se n'è scopati nove in una botta e poi si è scoperto che aveva tre pretendenti che l'hanno mandata a fanculo nella stessa sera. Un casino immane. Il ragazzo che torna barcollando dopo aver tentato di suicidarsi perchè era stato mollato dall'amore della sua vita. Era come se tutti i nostri problemi fossero importantissimi ed eravamo incazzati con il mondo e con la gente superficiale e nessuno capiva un cazzo. E questo penso non sia cambiato. Poi il posto ha chiuso e ognuno ha cambiato zona, per un po' si frequentava una piazza lontana famosissima per accogliere raduni di drogati e ora ognuno c'ha la macchina e qualcuno è andato all'università altrove e ci siamo persi di vista, ma ancora ci sono rimasugli di quei ricordi tra gli stati facebook di quella gente.
Incontrai un bambinello di quattordici anni che era già felicemente fidanzato, una storia che andò avanti qualcosa come tre anni, ed aveva già scopato. Che invidia! Poi la vita gli ha restituito tutto con gli interessi e non se la passa troppo bene. In questo preciso momento sta piangendo. Incontrai un tipo dal temperamento facilmente alterabile che era stato in galera perchè aveva fatto una rissa, in polonia, e poi ci ha raccontato di quando si è lanciato con il paracadute "che è stata una figata assurda". Ogni tanto qualche trentenne ci veniva a raccontare i fasti del suo tempo, come il centro sociale che c'era dieci o venti anni fa e noi pensavamo che fosse un mezzo sfigato, disoccupato, ma un buon diavolo. Persone a cui la vita ha fatto vedere una mezza luce e dopo un attimo sono ripiombati al buio con gli anni che passano e si appoggiano sulle spalle e pensano che si possa ancora recuperare qualcosa e invece è tutto finito, esattamente come quel locale.

Vaneggia, vaneggia, sento già le tue urla. quando parti? presto. presto quanto? how soon is now? e tutti sconvolti e cavolo perchè ci siamo ridotti a conoscerci all'ultimo secondo per poi salutarci subito? Torno a casa e chiaramente i miei coinquilini hanno fatto quel tipico party detto "e ora chi cazzo pulisce?", c'è un casino sul tavolino, bottiglie di vino per terra, chiazze d'alcool, sporcizia semplice e pura portata da dodici paia di scarpe, cenere, ragazzi, cenere e il posacenere pieno di cartine, tappi di sughero, cicche di sigarette. Mi butto in camera e se la vedono loro. Sono sul divano con la mia amica brasiliana, questa piccola mezza mulatta con gli occhiali che dimostra sedici anni e invece ne ha ventitrè, e battiamo il tempo a ritmo insieme con le dita perchè siamo bloccatissimi, il bong è sul tavolo e l'altro amico enorme e ciccione che ha ancora il cappotto sta dormendo e russando a mezzo metro da noi. Mi compiaccio di come stiamo tenendo il ritmo nello stesso modo, vorrei fare un milione di domande, chiedere "cosa ti fa felice?" e vedere lei che mi risponde in portoghese un po' perchè è fatta un po' perchè oramai mi ha accettato come uno di loro e io capisco più portoghese di chiunque altro senza aver mai studiato neanche lo spagnolo. E mentre mi rovescia addosso una storia, tutta nella sua lingua, io sorrido e annuisco cercando di capire qualche parola, ma lei è velocissima e un altro tipo le dice "guarda che stai parlando in portoghese" e io vedo al rallentatore la sua faccia che realizza, gli occhi che cambiano espressione e la sua risata, poi cerca di dire tutto di nuovo, ma si perde e dico che non fa niente, che me lo dirà un'altra volta.