15/06/14

Il ghiaccio sottile.

Se neanche ricevere 400 mi piace per la tua foto profilo, non ti salva dal fatto che il tuo ragazzo ti tradisce ripetutamente, non so cosa possa farlo.

Ah, ah, scherzo. So cosa può risolvere una situazione simile.

Nulla.

Comunque mica ho capito come cazzo funzionano 'sti mi piace. C'è qualche regola non scritta che mi sfugge. Devo piazzarli a cazzo a tutti quanti e poi aspettarmeli in ritorno? Devo passare la vita iperconnesso a condividere cose simpatiche?
Perchè sarebbe un problema.
Le cose che mi fanno sorridere sono tipo questa:





E mi sento molto in colpa per non averla postata a pasqua.
Diciamo che non mi trovo molto con il normale senso dell'umorismo.
Cioè, qualche volta coincide con quello di qualche altro, ma di solito no.

Non va. Metto disagio.

Ho la lebbra e la gente mi evita. Ti salvo la vita e comunque mi eviti.
Ma siamo qui per far cambiare idea agli altri?
Assolutamente.

Vendesi urno. Da oggi con la lebbra.
Vendesi urno lacrime e sangue.
L'unica cosa sicura che ti può capitare in una relazione con urno sono lacrime e sangue, in un modo o in un altro.

Sentiamo una recente donzella intervistata:

"nessuno mi ha mai trattato male come urno."

Parole forti.





Comunque è un problema, come dice una mia amica: vediamo la persona del sesso opposto prima come persona del sesso opposto e non come persona in sè. Allora quando io parlo con una qualsiasi ragazza, questa pensa che ci provo. Ok, nel mio caso è spesso vero. Ma a loro, povere, si crea il problema inverso: appena danno un minimo di confidenza ad un tipo quello pensa che ha finalmente trovato una che gliela dà. Che situazione.
E ci troviamo ingabbiati con queste animelle del cazzo che non si incontrano mai perchè siamo tutti diffidenti, diffidenti, diffidenti, non ci vogliamo conoscere. Avremo tutti brutte facce? Io di sicuro. Vedi questo mondo davanti a te, questo mondo infilato a pressione e con forza in un piccolo corpo e dici "chissà com'è davvero, chissà com'è dentro." e non riesci quasi mai ad ottenere nulla.
Sarà colpa di questa connessione perenne, dei mille amici su facebook? Ma poi quanti cazzo ne conosci davvero? Con quanti parli? Io ne ho cento e quelle poche volte che apro la chat mi viene da piangere perchè non voglio parlare con nessuno. Piuttosto vado su omegle a confortare depressi e psicopatici. Che poi è quello che faccio già nella realtà.
Abbiamo rinunciato: conosciamo tutti e non conosciamo nessuno. Ok, eccetto i grandi amici di sempre che ci connotano la vita. Le altre sono lievi conoscenze. Lievi mi piace ad una foto della solita tipa che si mette la mano davanti agli occhi. E alla fine ci conosciamo tutti e sappiamo i cazzi di tutti, cosa fai, chi sono i tuoi amici, che musica ascolti, ma quando ci vediamo a malapena ci salutiamo.
Eppure c'ho le foto delle tue tette sul pc! Vedi che paradosso.
Ma magari è un problema solo mio e, state tranquilli, a me non frega nulla di tutto ciò nella maggior parte di casi, ma a volte mi spiace solo che qualcuno non voglia scoprire cosa c'è dietro questi occhi freddi, facendosi strada con le unghie.




08/06/14

Non è colpa tua.

Mi fa male la testa, ma ho già preso appuntamento. Incontro Elena vicino alla biblioteca, andavamo alle medie insieme e lei era una ragazzetta piccolina, con un bel naso all'insù e con una bella carnagione scura. E' una rimpatriata, penso io e magari anche lei. Ma non è mai una rimpatriata, sappiamo cosa stiamo andando a fare. Ci vediamo e dopo i convenevoli le offro una birra, un gelato e poi un caffè, tutti in posti diversi. Camminiamo per tre ore e ci riaggiorniamo sugli avvenimenti delle nostre vite: l'università, le relazioni, la famiglia, i viaggi. Le solite cazzate, e non ci allarghiamo mentalmente perchè c'è poco da dire. Mi allargo fisicamente: prima una mano sul braccio, poi una tra i capelli, un massaggio alle spalle, un abbraccio, un bacio e finiamo in macchina. E' nuda ed ha un corpo fantastico, ma dice che non vuole farlo lì.
La coscienza? Il fatto che è fidanzata da tre anni con quel tipo con cui ho giocato varie volte a calcetto? Nah, vuole andare a casa. Casa mia.

Siamo di nuovo rivestiti, lei è seduta davanti al pc e mi guarda curiosa, mi perdo nei suoi occhi. Dice "non posso farlo", mentre le tolgo le scarpe e la faccio sedere sul letto. La spoglio piano piano ed è un momento strano perchè non ci sono rumori in tutto il quartiere. E' come se fossimo in una bolla, non sentiamo neanche i nostri respiri. Le sue gambe sono fottutamente lisce e io mi ci infilo con la testa dentro, lei scalcia un po' prima di cedere. Scopiamo e sappiamo entrambi che non succederà più, che è stata una cosa così di una notte e non si ripeterà. Ci va bene perchè sappiamo apprezzare le piccole cose, ci salutiamo un po' malinconici come chi sa che non rivedrà un amico per qualche anno. La vita è anche questa.

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"La tua ragazza mena?", mi chiede Alessia, sforzandosi di sorridere. Ma è quella risata nervosa che mi fa capire che in fondo un po' di paura ce l'ha.
"Non so, non penso. Tu stai tranquilla.", rispondo senza pensarci.

Tre settimane dopo sono con la mia ragazza e stiamo camminando vicino ad una chiesa per andarci a prendere un pezzo di pizza in un posticino che conosco, quando da una stradina dissestata spunta fuori proprio Alessia. Mi avvicino a salutarla, mentre la mia ragazza si blocca diventando di ghiaccio, io non me ne accorgo se non quando si è già avventata a tirare i capelli alla malcapitata. Povera.
Non urla neanche niente, me lo sarei aspettato, invece cerca di dare qualche schiaffo alla mia amante, ma si sa come vanno certi scontri tra donne: sono più i colpi che prende il vento, che non quelli che fanno centro. Ci vorrà un po'. Alessia sbraita "smettila, smettila!" mentre io mi siedo per terra a gambe incrociate come un indiano qualsiasi. Non c'è nessuno nei paraggi, facciamo sfogare la ragazza. E' una scena surreale.
Qualcuno mi tocca la spalla. E' Saverio, un mio buon amico, ragazzo alto e secco, biondo e occhi azzurri, che mi chiede "qualche problema Urno?". "No, hanno quasi finito.", dico con calma.
Lui scoppia in una piccola risata e dice "ok." e continua per la sua strada. Mi è molto simpatico, ma per una strana coincidenza di eventi una sua ex storica ci ha provato con me ed ora io ci sto provando con la sua ex più recente. Non dovrebbe prendersela troppo.

Mi alzo e stacco la mia ragazza da Alessia, non si sono fatte quasi nulla, ma la cosa non può durare troppo. "Dai, dai basta, andiamo a prenderci un pezzo di pizza", le dico piano. Lei si è sfogata abbastanza e si rimette in sesto sistemandosi i capelli come se non fosse accaduto nulla mentre Alessia si rialza con una mezza lacrimuccia negli occhi, le chiedo scusa per l'accaduto. Non risponde e si allontana a passo svelto.

Va bene, la mia ragazza menava, non potevo mica saperlo.

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Io ero qua, qualche giorno fa.

E mentre questa band, che, tra varie altre, mi ha segnato gli ultimi due anni della vita, suonava e cantava solo per me in una notte di giugno stranamente fredda, ha cominciato a diluviare sopra le nostre teste ed io sorridevo e cantavo a squarciagola circondato da altri pulcini bagnati fino alle ossa ed è stato un momento magico perchè Jeff era lì per noi mentre il cielo ci lacrimava addosso cosciente del fatto che stiamo vivendo una bugia, una bella bugia.