10/08/14

All'inferno crescono le rose.

E' tutto allenamento.

Stendo il telo sulla sabbia e mi ci butto sopra a pancia in giù, cominciando a cantare senza ritegno canzoni indie italiane che nello stesso preciso istante un ragazzo svariati chilometri più in su sta ascoltando identificandosi nel testo e dicendo "questo sono io, questo mi descrive".

Cazzo dici.

Chiudo gli occhi un attimo e l'abbinata droga-sonno-vino mi fa partire dei film gratuiti con personaggi credibili e situazioni improbabili: io che ballo, io seduto su un divano con una bionda con la faccia da bimba che prima mi dice "rivediamoci presto" e dopo due minuti "le emozioni della notte sono andate perdute nelle conversazioni semirazionali con la mia migliore amica, non se ne fa più niente". Io rispondo "guarda, è a causa mia che non se ne fa più niente.". Mi viene la pelle d'oca per la musica mentre il cantante mi rende noto che non c'è più tempo. Non c'è più tempo e spingo tutto al limite mentre conto i soldi ed organizzo le nottate che diventano via via più impossibili e più lunghe e ogni volta c'è più gente più gente più gente e sbrattano tutti mentre bevo con calma e penso "ma io a 17 anni non ero così coglione, magari frocio, ma non coglione".
Mi addormento sulla spiaggia e sogno di quella volta in cui andai al circolo privato del cazzo della mia città a comprare una dieci di erba e davanti ad un garage c'era l'amico spacciatore con un marsupio e tante piccole bustine, gli passo i soldi direttamente in mano mentre lo saluto, avrò pensato che fosse una grande figata. Poi una settimana dopo ero io lì a infilare della roba in un pacchetto di sigarette ed a venderla ad un quindicenne.

Mi risveglio e mi fiondo tra le onde, torno bambino per almeno venti minuti, poi tutto finisce e ci prepariamo per la serata. Beviamo ancora vino bianco e poi andiamo alle giostre, conquisto qualche livido sulle macchine da scontro e intanto è tutto un trip veloce e luminoso mentre i miei amici sono su una roba che gira con fumo e musica di merda e mi sento come quando in paura e delirio a las vegas loro sono in quel circo allucinante tutti strafatti. Un viaggio lungo ed intenso mentre mi chiedo "ma dove cazzo sono? dove sono finito?".
Si avvicina una zingara dal nulla e mi spara una cold-reading dicendomi che ho avuto problemi in amore. Queste sono forti, fanno peggio di me quando sparo i miei numeri, ma col cazzo che gli rifilo qualche moneta. Non ho soldi neanche per fare colazione.