20/08/17

3-2-1-turbe in sviluppo.

Sono le tre di pomeriggio e ancora non mi sono alzato dal letto. La notte è stata passata tra incubi gentili e mal di stomaco. Probabilmente la droga che c'è qui non è buona abbastanza. Ho ancora mal di stomaco. Sono sdraiato sul letto e mi manca l'aria, troppa afa. Fatico a respirare, ma non mi crea troppi problemi. Guardo il muro e il lampadario analizzandone ogni dettaglio. Sono su una barca in mezzo al mare e il mare e le onde mi cullano. E' un relax mortuario. Come essere vivo mentre spingono la mia barca nel mare per il mio funerale vichingo. Niente schiave vicino a me. Non sono così egoista. E sopratutto non voglio nessuno vicino a me quando sto per morire e sto per rilassarmi per sempre. Guardo il cielo farsi scuro piano piano. Arrivano le stelle e io sono in balia delle acque. E' tutto così calmo. Mi rimane solo da pensare alla mia vita. Sono ormai due anni che sostengo di poter morire già felice, per quello che ho fatto e vissuto. Da quest'estate morirò ancora più felice perché sono cresciuto e diventato grande. Chiudo gli occhi e mi addormento.

Mi sono organizzato con diverse persone per la giornata di oggi, ma ho deciso che non contatterò nessuno. Non mi va. Voglio solo la mia Dea e lei verrà sicuramente. E' così bella e la amo così tanto che quasi ho paura a sfiorarla. E' come un tempio sacro, una statua sacra. Non ti puoi avvicinare senza avere le dovute accortezze. E vorrei farla stare il più bene possibile e non so come fare, ancora. Lei si sistema i capelli con attenzione e meticolosità. Fantastica. Le faccio un paio di foto. Io sto ancora male. Per stare meno male, la soluzione che trovo è dire a lei di venire a letto, di togliersi le scarpe e di farsi fare un po' di coccole. Nessuno le fa le coccole. Questo è terribile. Dovrei ammazzarvi tutti. La accarezzo per due ore mentre ascoltiamo musica. Non sto meglio fisicamente, ma non me ne accorgo. Le sue guance sono tutto quello che conta.