27/06/17

Ti assicuro che è stato un mese complicato.

Questo post fa schifo.

E' un'accozzaglia di cose a caso che non mi andava di sviluppare troppo, ma che comunque avevo già scritto.

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Julia si chiama Julia perché sembra un po' Julia Roberts, quando era giovane e figa con i capelli bruni e relativamente corti. L'ho conosciuta ad una festa a casa di una collega. Aveva un vestito nero e una voce stupenda. L'ho invitata al party successivo a casa mia. E' venuta, ma è scappata via all'una perché doveva viaggiare il giorno dopo. Long story short, prima di riuscire a rivederci passa un mese. La invito ad uscire e andiamo in un locale fighetto con un terrazzino per bere un po' di vino. Ci diciamo un po' di cazzate, cambiamo locale e prendiamo un'altra bottiglia di vino. Mi fa dei complimenti che non ricordo e mi dice che non ha la più pallida idea di cosa voglia fare nella vita. Proprio nessuna idea. Di solito le persone hanno almeno qualche cazzata da dire tipo "voglio fare lo scrittore, voglio lavorare in quell'azienda", ma lei nulla. Sperduta nel mondo, e senza voglia di fare nulla, era arrivata in questa città per un tirocinio che però era finito. Aveva cercato qualche lavoro, ma senza entusiasmo e quindi non ha trovato nulla, ma ammette di non volere neanche fare quel lavoro di ufficio che aveva fatto fino ad ora. E' laureata in qualcosa come cinema, cinematografia, gente che scrive sceneggiature. E allora le dico "scrivi!" e Julia risponde che non crede di scrivere bene. La porto a casa e beviamo altro vino, bianco stavolta. Entriamo in camera mia. Lei fuma una sigaretta, io una canna, il posacenere è sul letto e noi siamo sdraiati a guardare il soffitto mentre fumiamo. Questo è il momento preciso in cui dovrei baciarla. Facilissimo. Percentuale di successo: 95%. Ascoltiamo la musica. Lei riempie i silenzi parlando di qualcosa che non ascolto. E' bella e mi piace. Ma parte domani e non tornerà. Non c'è tempo per nulla e vorrei vivermela bene una cosa con una che mi piace. Quindi in quel momento preciso in cui avrei dovuto, non la bacio e lascio scorrere la serata via.

Mi ha scritto qualche giorno fa per chiedermi i giorni precisi in cui ci siamo visti. Vuole scrivere un libro su tutte le esperienze con i suoi ragazzi. "Ma aveva appena detto che non voleva scrivere!", dirai tu. Ragazzi, ragazzi. Ancora cercate logica e coerenza nelle donne? Nuovo bestseller, guys, e ci sarò anche io. Peccato che risulterò come un frocio dal suo punto di vista. E' il prezzo da pagare per l'essere romantici. Me lo prendo tutto.

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La verità. Un po' di verità che non fa mai male. Non so se l'amore si può "sviluppare", nascere, verso tutti. Nel senso: non so se chiunque può innamorarsi e amare chiunque. Per quanto riguarda me, la mia esperienza mi dice che riesco a capire da relativamente subito, durante una frequentazione, se potrò amare quella ragazza. Me ne accorgo. C'è quella con cui capisco che qualcosa potrebbe nascere, se ci fossero le circostanze adatte e il tempo per viverle, e quella con cui so che non accadrà mai nulla da parte mia a livello sentimentale. Non sento quella chimica e non c'è quell'attrazione completa per l'altra persona. E so che se non la sento subito, non può arrivare dopo. Potrò voler bene, anche tanto, alla ragazza, ma non potrò mai amarla. Ognuno è diverso, dopotutto.

Trai tu le tue conclusioni, se riesci a fare uno più uno.

(Non ci riesci)

(Che è lo stesso motivo per cui non hai mai avuto speranza)

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Ora potrei parlarvi di come mi sono scopato una figa diciottenne di origini africane o di come è andato l'ultimo party devastante dove ci siamo ritrovati in cinque sconosciuti alle 4.30 di mattina a casa di un altro sconosciuto a farci offrire da mangiare, ma non è interessante come potrebbe esserlo per me.

Quindi vi porto dentro la mia testa. Cosa accade quando vi leggo, quando vi vedo, quando vi ascolto? Nel 90% dei casi c'è una sola frase nella mia mente. Ed è:

Non capite un cazzo.

Non capite un cazzo.

Non capite un cazzo.

Non capite un cazzo.

Un mantra semplice ed efficace che poi utilizza anche corollari leggermente più elaborati come:

Che gli spiego a fare questa cosa? Tanto non capisce un cazzo.

E' troppo complicato da spiegare e poi tanto non cambierebbe idea perché non capisce un cazzo.

Porca puttana, niente, non gli arriva proprio. Non capisce un cazzo.

Allora tu mi dirai: "vai a frequentare la tua gente, se noi altri non capiamo un cazzo".

E io ti rispondo che non devi augurarti questo, perché questo sarebbe la tua fine. Fine. Fine. Fine.

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Saranno mesi che non scrivo un post da ubriaco. E' che bevo pochissimo recentemente. Probabilmente è più di un anno che non scrivo un post da ubriaco. Ma se non lo scrivo ora, non si scriverà da solo. Mi sembra una buona occasione.
Di che parlo? Di che parlo? Di che parlo?

LOVE LOVE LOVE LOVE LOVE. (Queen + David Bowie - Under Pressure)

No, no. Love is gone, love is lost, diceva Bowie nel penultimo album.

E' quasi l'alba. Stanotte ho visto una stella cadente ed è stato bellissimo perché è giugno e non me l'aspettavo.

I PROMISE. (Radiohead - I promise)

Even when the ship is wreck, I promise
Tie me to the rotten deck, I promise

Le promesse che faccio io, le faccio solo perché so di poterle mantenere. In verità non prometto neanche. Perché dire "prometto" significherebbe dire che tutte le altre volte che parlo le mie parole abbiano un significato minore. Invece le mie parole hanno un valore, sempre.

Dice lui (LUI! Lui a cui dobbiamo tutto!) che se i tuoi sogni non ti spaventano, allora non sono abbastanza grandi. I miei sogni mi spaventano. Ho una paura fottuta. Al tempo stesso non vedo l'ora di realizzarli.

WE DO NEVER GIVE UP.

Stay with us, babe. C'è tanto da scoprire, tanto da vivere.

Domani è un altro giorno. E sarà bellissimo, come tutti gli altri.

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La canzone del mese è:





Ho addosso un peso che nessuno regge /

Ho scritto una lettera alla vita che nessuno legge.