24/10/11

ASDOB.





Una volta avevo un amico, eravamo minuscoli, ed era il mio migliore amico e i nostri sogni combaciavano e le nostre idee anche. Cosa facevamo? Niente di speciale, eravamo amici. Giocavamo a calcio nel mio porticato, spesso eravamo solo noi due, e il porticato della mia vecchia casa era chiaramente fatto per giocare a pallone: da una parte creava una porta con tanto di traversa e due pali che erano due colonne, era fatto palesemente per ricordare una porta. Almeno una volta al giorno passava il solito vecchio di merda a dirci che potevamo giocare ovunque tranne che lì, e noi tacevamo e poi ricominciavamo quando si levava dai coglioni.


Ricordo benissimo che una delle nostre magnifiche idee riguardava il fatto che dal 2003 (il 2003 era impossibile da raggiungere, era così lontano, era il futuro più lontano immaginabile) sarebbero diventati tutti ASDOB, ovviamente noi e qualche altro fortunato eravamo al di fuori da questa contaminazione mentale.
ASDOB stà per Associazione Sballati Dementi Ottusi Bacati, la trovo tutt'ora una cosa geniale.

Giocavamo un po' a tutto, avevo un piccolo canestro in cameretta che era posizionato a un metro e ottanta di altezza, per noi era un'infinita però, per poter fare una schiacciata avremmo dovuto usare una sedia, ma ci divertivamo davvero un casino a fare canestri passandoci la palla nei modi più impensabili e magari dopo ci menavamo per gioco e io che sono sempre stato il più filiforme ero sempre in difficoltà, ma nessuno si faceva mai male.

Una volta sognai che lui era sposato e doveva andare in guerra a guidare un carro armato, e non ci sarebbero stati problemi se non che lui mi veniva a trovare a casa per dirmelo e con lui c'era sua moglie, ma il fatto grave era che lui era diventato grande ed io ero rimasto bambino.


Poi siamo cresciuti e piano, ma veramente piano, ci siamo separati e lui si è fidanzato prima di me e io sapevo che sarebbe accaduto così e poi ci siamo persi proprio di vista e lui ha i suoi migliori amici e io i miei, e ci vediamo ancora a volte per bere qualcosa, ma io non conosco le sue paure nè i suoi rimpianti ed è strano che crescere ti faccia tutto questo, mentre tu vuoi solo restare bambino e sudare, ma senza puzzare troppo, e tutti ti vogliono bene e i tuoi pensano a tutto quanto e tu non devi fare un cazzo, al massimo qualche addizione e divisione, e il tuo unico scopo è dormire e divertirti e magari ti piace una compagna di classe e cerchi di farle un regalino stupido, ma poi diventi tutto rosso e preferisci rimandare la cosa, sì, insomma, scopare è bello, ma volevo restare volentieri bambino.




1 commento:

  1. perchè è così difficile che gli amici dell'infanzia ci accompagnino anche in tutte le altre tappe della vita? non lo so.
    certo, essere bambini era veramente una gran pacchia.

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