23/05/18

Tutto questo dare un giorno tornerà indietro.




Ora che tutte le storie / durano ventiquattr'ore

Non sono deciso perché il mio cervello mi rema contro e mi dice di prendere il treno e andare a casa che tanto non succederà niente e ci sarà una situazione del cazzo che non mi permetterà di fare nulla di bello. E invece mi metto le cuffie e cammino per le vie di una città che non conosco e guardo il vuoto e la solitudine e i lavori su una via principale che hanno dissestato una strada. Fa fresco, io ho una maglietta bianca e una camicia di jeans nera e cammino. Quando arrivo a casa di Amanda, è mezzanotte. Il cellulare è al 4% di batteria, le mando un messaggio dicendole che sono fuori dalla porta, sperando lo leggerà. Mi giro e guardo i lavori e tutta la strada che ho percorso. Non c'è anima viva, solo rumori distanti. Lei saltella sulle scale del suo portone, vedo un'ombra veloce e nera avvicinarsi, mi apre e ci salutiamo con due baci sulla guancia, mi invita in casa e trovo una ragazza e due ragazzi seduti su dei divani, a fare giochi per bere. Mi inserisco sul divano libero, Amanda si siete alla mia destra, parliamo un po', mi presento, mi offrono una birra, bevo. Cominciamo a giocare e beviamo e diciamo cazzate, ridiamo. Lei mi sfiora la gamba ogni tanto, poi ci poggia direttamente la mano e in un momento mette la testa sulla mia spalla. Mi fa complimenti velati mentre io sono taciturno, ma rilassato. Alle due andiamo a ballare tutti insieme in un locale che da fuori sembra un capannone qualsiasi e dentro è stato riadattato a club. Per prendere da bere bisogna comprare dei gettoni, cazzo siamo al lunapark, va bene, dai, balliamo e resto vicino a lei, mi allontano solo quando passa qualcuno che cerca di abbordarla, ma lei ci parla e poi rifiuta tutti. Saranno le tre ormai quando le nostre facce si avvicinano troppo e io devo baciarla e lei prima si scansa, poi cede, come sempre. Balliamo vicino ai divanetti, vicino al bar e lontano dalla pista, siamo soli qui mentre tutti i presenti sono al centro del locale. Ci rincorriamo, la inseguo attorno ad un tavolino, siamo brilli, ogni tanto ci baciamo, ogni tanto mi mette una mano sotto la maglietta, io le stringo il culo attraverso i pantaloni neri e solo quando sono quasi le cinque siamo finalmente in camera sua e io mi ero appena lavato i denti nel bagno, rientro nella camera e Amanda è lì, mezza nuda con solo le mutande, mi tolgo immediatamente la maglietta e le dico che questo non deve farmelo, la abbranco e la butto sul letto. Alle sei stiamo dormendo nudi e abbracciati e ci alziamo dal letto solo per le dodici, perché lei deve lavorare, inizialmente doveva andare in ufficio, ma poi ha chiamato il capo per dire che avrebbe lavorato da casa, Io mi faccio una doccia e poi rimango sul letto a guatare la camera e scopro angoli mentre guardo il soffitto e vedo l'acchiappasogni sopra il letto, troppo in alto per farci caso prima, gioco con il gatto, lo accarezzo, gli canto canzoni, ma solo con il labiale, quelle che ascolto con le cuffie mentre Amanda è seduta alla scrivania che apre mille programmi, vede video e ogni tanto scrive e fa due click, una parete della stanza è composta da finestre che danno su un vialetto, il vialetto lo guardo un po', guardo come il sole batte sui palazzi dietro e poi accade, accade che il cancello elettrico alla fine del vialetto si alza piano piano e rivela la strada con uno spartitraffico con dell'erba sopra e lì ricordo chiaramente che questa precisa immagine che sto vedendo ora, da questo preciso punto di vista, l'ho sognata qualcosa come una settimana fa, una settimana fa ho sognato questo vialetto, ma con il cancello aperto e quindi con quella visione di profondità sulla strada che prima non avevo, e ora è tutto chiaro e mi sembra di avere un segno palese del fatto che sarei dovuto venire qui e questo momento ne è la prova, ma la prova migliore che è tutto quello che desidero, in verità, e questo sarà un problema mio, l'ho vissuto non la sera e la mattina mentre stavamo scopando con una chimica incredibile per due che si sono conosciuti qualche ora prima, ma l'ho vissuto quando, mentre io dormivo solo due ore perché nei posti nuovi e con delle ragazze è sempre così, lei si è svegliata e si è accorta di me che le stavo facendo le coccole e si è girata con quella faccia riempita di ossitocina e relax e mi ha guardato con quegli occhi incredibili per poi fare un sorriso eccezionale, è quel sorriso quello che voglio e certamente per avere quel sorriso quello che c'è stato prima è imprescindibile e anche quello che c'è stato dopo. Dopo aver vissuto quel momento, quello del sogno e del vialetto, dovevo andarmene perché era tutto concluso, invece sono restato perché volevo rubare tempo finto a qualcosa che era solo un piccolo presente di quello che potrebbe essere, però alla fine abbiamo mangiato sushi e io non mangiavo da un giorno intero e mi piace condividere il pasto con qualcuno una volta ogni tre mesi e il gatto voleva rubarci da mangiare e alla fine Amanda gli ha dato un pezzo di pesce crudo e lui felicissimo se l'è divorato saltellando qua e là, ovviamente è tornato a chiederne altro, ma nulla, ho fame caro mio. Torno in camera a mettere le mie cose nello zaino e sistemarmi per andare via, mando un messaggio a lei che è in salone e le scrivo "stanza", le do i soldi per il sushi, non è neanche tutta la mia parte, ma magari mi dai l'opportunità di rivedermi, anzi, lasciami il numero e poi la bacio un altro po' di volte e un'ultima prima di chiudere la porta di casa dietro di sé e scomparire.













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