24/11/11

La casa dei criceti dei fattoni. part 1




Mi sono sempre chiesto come facesse quel pirla di hamtaro ad avere quel sorriso beffardo stampato sul volto a tutte le ore, come potessero essere così felici tutti gli stronzetti degli ham ham friends, finchè ho avuto un'illuminazione: sono tutti dei fattoni.



-Tutte le volte che mi sdraio vedo quella tua cazzo di faccia di merda.- ripete tigro. Hamtaro si gira nel letto, si siede, lo guarda intontito e fa -che cazzo è successo?-
-ti sei scopato tigra, figlio di puttana!- accusa il criceto tigrato e gli salta addosso e comincia a strozzarlo e hamtaro non sa che cazzo fare, non capisce nulla, non ricorda niente e non riesce a giustificarsi anche perchè le zampe dell'altro tizio gli premono sul collo e tutto ciò è poco gratificante.
-tutto ciò è poco gratificante.- interviene ronfo, lancia la sveglia sulla schiena di tigro che molla la presa e si gira incazzato come una iena.
-smettila cazzo, non mi prendo sonniferi per essere svegliato da due coglioni semiubriachi, non me ne frega di quello che avete fatto ieri sera, tanto basta guardarsi intorno per avere un'idea.-
Hamtaro si guarda intorno e vede vestiti buttati sulle mensole, posate per terra, sgabelli di legno ribaltati, per terra chiazze di vomito, "non posso aver combinato questo casino da solo, porco criceto".
-tanto lo so che devo pulire tutto io, ma col cazzo, ve lo scordate teste di merda- entra tricky col suo grembiule sporco di qualche strano liquido animale e tutti se ne fottono della sua comparsata e nonostante quello che dice comincia a mettere un po' a posto i cocci, mentre bijou entra spalancando la porta e urlando -cazzo merda, damerino non respira più, è andato in overdose!-
-ma che cazz..- hamtaro si alza da terra dove era rimasto e si affaccia nell'altra stanza per vedere questo coglione di criceto svenuto in stato comatoso che viene preso a schiaffi da sciarpina.
-la mia stupenda sciarpa come laccio emostatico! brutto coglione, ti meriti di schiattare! dove l'ha presa la roba? jingle? dove cazzo è jingle?-
hamtaro le dà una spallata e la butta per terra, si avvicina al quasi-cadavere e gli apre le palpebre, dentro il vuoto più totale.
-chiamiamo boss, lui saprà cosa fare, dammi il telefono.-
-non ho credito, stronzo, prendi il cellulare di tantasà che tanto è sordo e rincoglionito e dopo tre strisce di coca ieri non sarà neanche sveglio.-
tu...tu...tu...
-rispondi, frocio, dai dai.-
tu...tu...tu...
-chi va là?-
-abbiamo damerino in overdose, cosa si fa?-
-cazzi vostri, non sono neanche a casa, mi sto facendo il septum.-
-che merda ti sei mangiato in galera? dicci cosa dobbiamo fare! ORA!-
-la siringa con qualche roba dentro, non avete visto pulp fiction?-
-no, ho rotto la tv tre anni fa durante una crisi d'astinenza.-
-ah, ma che merda fate voi idioti? buttagli la testa nell'acqua e prega.-
-sai che non posso chiamare l'ambulanza!-
-che te ne fotte di lui? buttalo davanti all'ospedale.-
-non sento più il polso!- urla sciarpina -non sento più il polso!- e comincia a battergli sul petto, nella speranza di una resurrezione che non avverrà.


Boss.


jingle si sveglia nel bel mezzo del pomeriggio e allunga una mano verso il comodino, ma non trova ciò che sperava di trovare.
-merda, chi ha preso la mia roba? dov'è dov'è dov'è la mia roba?-
comincia a buttare all'aria tiretti e ad aprire gli armadi e cerca nella sua chitarra, cerca nel fodero, apre l'amplificatore per vedere se l'ha nascosta dietro, poi comincia a urlare nomi a caso degli altri criceti, ma non c'è nessuno nel suo buco di tana, prende il cellulare e chiama hamtaro:
-c'eri tu ieri sera a casa mia insieme ai tuoi ham ham amici del cazzo.-
-e allora?-
-e allora la domanda è "dove cazzo è la mia roba".-
-e la risposta è "che cazzo ne so", è tua, stacci attento.-
-mi serve, ne ho bisogno, ne ho fottutamente bisogno coglione frocio, non ho soldi e mi serviva, non posso tornare da boss a chiederne altra!-
-non è un mio problema.-
-non è un mio problema, disse uno che ha il coraggio di scoparsi timidy un giorno prima e bijou un giorno dopo e tigra ancora dopo.-




Hamtaro non può replicare perchè gli viene sbattuto il telefono in faccia, mentre jingle agguanta chitarra e giacca di jeans e si avvia a tentare di convincere boss per avere un po' di eroina a credito, cosa mai successa.
-si può?- ed entra senza aspettare risposta, boss è seduto sulla poltrona nudo, guarda la tv e ride davanti a telefilm comici, secondo l'umorismo americano, si volta pigro verso il chitarrista maledetto, lo squadra e capisce.
-non faccio credito, non sono il tuo pizzicagnolo, spaccio droga io.-
Jingle spegne con cattiveria la tv, prende una sedia e gli si piazza davanti con fare deciso, accende una sigaretta e lo guarda dritto negli occhi -allora, ieri hai venduto la keta a quegli stronzi che vivono con gli umani e sono venuti strafatti a casa mia pensando di volare mi hanno ridotto la casa a un colabrodo e io mi sono addormentato tranquillo con la roba sul comodino, mi sveglio e non c'è un cazzo, ora può essere successo praticamente di tutto alla mia eroina, probabilmente l'hanno fumata o qualcuno ci si è fatto un clistere o l'hanno usata come fertilizzante per le loro fighe, NON LO SO, ora ti sto chiedendo un cazzo di favore.-
-certo. ora potrei darla a te gratis...-
-lo sai che ti pago prima o poi!-
-sì, suonando cover dei metallica in buchi di culo e case occupate dove se ti offrono una birra è già un enorme successo.-
-è il mio lavoro, se ne trovi uno migliore fammi sapere, bastardo.-
-certamente, ora potrei regalarti un po' di roba, contando sulla fiducia nelle tue note, o potrei venderla a qualcuno che paga, dimmi tu.-
-non rompere, dimmi cosa vuoi e ti posso procurare tutto, vuoi sciarpina da scopare? ho il gamma-idrossibutirrato per queste evenienze.-
-troppo lontana come cosa, poi so già che te la scoperesti tu prima e mi fa schifo l'idea. piuttosto succhiamelo.-
-non prendermi per il culo.-
boss si alza e già gli è diventato barzotto, si avvicina a lui e glielo preme contro la bocca, jingle si alza e gli butta la sedia contro, ma boss la prende al volo e la lascia per terra.

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