14/07/11

Ci vorrebbe un continente per rimettermi in sesto.





Dopo esserci sistemati in casa e aver apprezzato un po' di mare, compresa una bella puntura di vespa per me e un incontro ravvicinato del terzo tipo con qualche medusa per le ragazze, vediamo cosa cazzo combinare la sera. Forti degli agganci che jenna ha nella città riusciamo subito a sapere che il giorno dopo il caro vittorio compirà diciotto anni, evviva! evviva! Ora, dico io, figurarsi se si può festeggiare un sacrosanto diciottesimo senza mettere a disposizione la casa in campagna, un milione di alcolici e musica techno-dubstep. Non può esistere, giammai.

Perciò la sera seguente siamo di fronte al pub di punta del paese che mena fuori musica da yoga, seduti su una panchina, e aspettiamo di trovare qualche buon'anima che dia un passaggio a queste tre persone. Chiamiamo a vari numeri di conoscenti paesani, al dj (che per ovvi motivi deve essere lì prima di tutti), a gente che a) non aveva la macchina b) veniva più tardi c) mi sto facendo una sega con un dildo su per il culo, prego non disturbare grazie. E non ci accorgiamo che a soli trenta metri di distanza si radunano un po' di auto, della gente scende e parla e cazzeggia, chi sorseggia una coca, chi arriva in motorino sgommando. Non ce ne accorgiamo, infatti qualcuno ce lo dice via telefono e ci aggreghiamo alla cricca sperando in un passaggio che venga dal cielo.
Dal cielo è sicuramente caduto qualcosa di più grosso, ed è celeste, di cui evito descrizioni e lascio parlare un'immagine:



In dimensione originale avrei sformato lo schermo.



La vichinga bionda in questione ci butta in una macchina con una coppia di fidanzati e si parte risoluti all'avventura senza neanche presentarci come vuole il buon costume. Non ci sarebbero stati neanche scambi di parole tra i sedili posteriori e anteriori se non ci fosse stata l'interruzione della ragazza che urla sopra la musica dei black eyed peas "vi piace la musica napoletana?", al che personalmente rabbrividisco mentre kate sviene e jenna azzarda un "diciamo che non è il nostro genere." "va bene! fabri fibra?" "perfetto.". Perciò dopo una discussione sugli uomini che ragionano col cazzo e dopo un'attesa sotto casa della madre del festeggiato, che deve guidare questa bella fila di macchine e motorini (furbi, furbissimi) per una strada impervia, ci avviamo e arriviamo dopo circa un quarto d'ora. Prima di fiondarci nel vivo della festa abbiamo l'accuratezza di domandare il passaggio per il ritorno alla stessa coppia dell'andata: "certo, nessun problema". Sembra troppo facile.

Il posto è illuminato da qualche lucetta e da qualche candela piazzata per terra, ci sono due tavoli fuori, in quello che si potrebbe chiamare un porticato, con sopra piatti, bicchieri, tovaglioli, pizza, insalata di riso, anguria e qualche bevanda analcolica. Sotto il porticato c'è un tavolino con il pc del deejay e vicino a questo due casse che sparano bassi come un americano durante la guerra del golfo, da qui si può entrare nella casa, la parte visibile al pubblico è la cucina, con un frigo ed un cesso sulla destra, qualche sedia e tanti superalcolici tra cui distinguo rum, pampero, whiskey, vodka, borghetti, un qualche tipo di amaro, sangria e spumante. Ci sono anche due vaschette con del ghiaccio piazzate per terra che contengono coca cola e qualche crest, mentre nel frigo c'è l'amata super tennent's. La madre del festeggiato cerca di organizzare tutto, piazzando una o due torte in frigo e rimproverando il figlio per essere già ubriaco. E' il suo compleanno signora, suvvia! In effetti barcolla parecchio. Durante questi preparativi prendiamo confidenza con il posto, la parte coperta del porticato è aperta su entrambi i lati e dalla parte opposta all'entrata c'è uno spazio con della terra e tre sedie e poi un capannone con vari mattoncini/piastrelle buttati qua e là, posto ideale per pisciare, si vede.
Appunto jenna e kate cominciano a parlare con la vichinga e le sue amiche tra cui distinguiamo valentina, una cattiva pseudopunk bionda cattiva (ripetiamolo) con un po' di piercing qua e là, bionda, cattiva tossica, con le vans ai piedi ed esperta rullatrice di canne; mary vicky, una semilesbobisex con capelli corti e neri (quel che mi ricordo) a cui jenna vorrebbe succhiare i capezzoli e altre tizie di cui non ho mai saputo e/o non ricordo i nominativi.
Essendoci imbucati alla festa per l'ovvio motivo di fumare et bere (più un altro motivo che sarà in seguito svelato) chiediamo informazioni sul fumo e le altre girls ci fanno segno di aspettare che la madre del festeggiato vada via per dare inizio alle danze. Tale madre capisce che la situazione sarà al limite del collasso e preferisce fare subito le foto con la torta, saggia decisione. Poi scompare nel nulla.



Concedendo che all'ultimo party serio ero finito così.


Senza neanche la necessità di notare che le super tennent's sono finite dopo che tra me e kate ne abbiamo finite tre e che il tentativo di finire una crest si rivela impossibile perchè LA CREST E' MERDA CON IL LUPPOLO, jenna ha già preso una cinque euro di fumo che basterà per due semplici joint, ma non vogliamo finire tutto subito, perciò comincio ad abbuffarmi di cibo per reggere la botta successiva che arriverà allo stomaco (e sopratutto perchè dopo due giorni di vacanza i soldi scarseggiavano già, come capirete successivamente) e dopo che la pancia mi grida "STOP!" vado a bere per far scendere il malloppo, evitando accuratamente tre-quattro ragazzi, più una ragazza, che pogano/ballano muovendo i piedi, in una maniera che definire blasfema è dir poco, (e io ballo male, e solo da ubriaco comunque) al ritmo (ritmo? ahahahahahahahah) della musica e mi porto dietro anche kate e cominciamo con rum e cola per poi passare ad un bel bicchierone di borghetti (mio ex acerrimo nemico) e uno ancora più grande di sangria. Intanto una punk con i dread si infila nell'unica camera, da letto, accessibile dalla cucina e caccia un bong enorme più una buona quantità di fumo, la gente si affolla nella stanza e noi visto che siamo dei semplici imbucati del cazzo rimaniamo fuori appiccicati alle bottiglie e sentiamo gente che urla e sbraita, ogni tanto la porta si apre, esce qualcuno, entra qualcun'altro. Noi usciamo fuori, ci facciamo rollare una canna, ne scrocchiamo un paio, parliamo con qualche tizia, qualche tizio, intanto jenna prova l'ebbrezza di una molestia di gruppo e si rifugia in bagno, poi esce viene e racconta che "cazzo mi hanno circondata mi toccavano il culo è stato bruttissimo blabla blabla rara bla bla" e comincia a fumare anche lei e la festa continua così, intanto in cucina il pavimento è diventato uno sfacelo di quelli orrendi, tutto bagnato, pedate, merda, schifo, bicchieri per terra, vetri rotti, qualcuno apre il freezer prende una manata di torta e se la mangia, c'è chi sviene sul letto, chi si sente male, chi traballa, chi zoppica, chi tenta di toccare culi, chi ha la camicia inondata di sangria.

Le ragazze vogliono ballare e allora devo stare lì vicino, perchè, sebbene di jenna fottesega, devo proteggere kate dagli altri maschi gamma e quindi mi metto a ballare con lei, che poi avrei potuto tranquillamente fare come i cani che pisciano attorno alla loro proprietà, ma magari mandavo in corto la ciabatta che collegava le casse alla corrente. Quando è sazia di ballare torno dentro e mi complimento col festeggiato per la festa, tanto già non capisce un cazzo, intanto prendo un cicchetto di vodka e andiamo a fumare l'altra canna, ma quella pirla di jenna essendo già ubriaca fradicia ha perso il fumo, lo cerchiamo vicino ad una staccionata dove le ragazze hanno appoggiato le borse, nella borsa, per terra, non c'è luce, non si vede un cazzo, e insomma l'abbiamo perso e nel mentre della constatazione jenna si mette in ginocchio a sboccare e noi le portiamo qualche tovagliolo e ok resta lì e sti cazzi. Intanto io e kate, come diabolik ed eva o bonnie e clyde o come i tizi di natural born killers, preleviamo nel mezzo del casino della roba da portare a casa e rubiamo nell'ordine: tovaglioli e piatti (quasi finiti a casa), una bottiglia vergine di vodka, una bottiglia di borghetti, dei bicchieri e una bottiglia d'acqua; appoggiamo tutta questa roba vicino alla staccionata dove ci sono le borse, dopo vedremo cosa fare, intanto jenna si riprende, io e kate scrocchiamo una canna e ci mettiamo a fumare per cazzi nostri ammirando il panorama di stelle notturno.
La nostra coppia di accompagnatori, che era l'unica sobria tra l'altro, decide di levarsi dai coglioni e ci lascia appiedati e allora cerchiamo un altro passaggio e tra una canna e l'altra la suddetta mary vicky con il ragazzo (?), o forse era solo un amico, dice che sarà lei a guidarci through the night, io pattuisco invece che a guidare sia il ragazzo, che sembra nettamente più lucido di tutti, mentre mary aveva fumato troppo per i miei gusti da guidatore sbronzo, intanto compatisco quei poveri froci in motorino che dovranno tornare chissà come e in che condizioni (purtroppo a fine serata non morirà nessuno in un brutale incidente schiantandosi contro il guardrail).
 
A risolvere la situazione di stallo (cioè fine del fumo e fine della voglia di bere) arriva la mamma di vittorio (il festeggiato) che scatena un panico di cortesia del tipo "via via la mamma di vittorio!" con gente che fa finta di fuggire correndo per due passi, rendendosi conto che non ha senso scappare e ricordandosi che la madre di vittorio si fa le canne peggio di tutti noi messi insieme; allora mentre jenna si allontana per verificare la dotazione di un tizio con la maglia della duff, io e kate vediamo di sistemare la roba rubata nella borsa, ma prima io entro in cucina e trovo dei santi ragazzi, tra cui il festeggiato, che cercano di pulire il casino; dò anche un mano a buttare un paio di bicchieri e con la scusa che devo pulire fuori mi frego un intero rotolo di scottex (che anche serviva a casa), esco fuori e cominciamo ad infilare le bottiglie e le altre cose nella borse, una bottiglia d'acqua in mano e la bottiglia di borghetti finisce nei pantaloni, perfetti per questo scopo come può dimostrare una precedente esperienza keglevicchana:



A portata di mano.



E usciamo cercando di non dare nell'occhio (ahahahahaha), riuscendoci anche. Arriviamo alla macchina del tizio che ci stà già aspettando e piazziamo borse e bottiglie dietro, andiamo a recuperare jenna che oramai passata a miglior mente sbraita "ce l'aveva lungo era enorme bla bla bla" e partiamo.
Evitando dettagli sul viaggio caratterizzato da uno scambio pedissequo di baci tra jenna e mary vicky, ci facciamo buttare direttamente sotto casa per salire e poggiare la refurtiva sostenendo che "certo, torniamo subito e poi continuiamo l'uscita". Ahahahahahah. Infatti dopo aver sconfitto un paio di insetti enormi che si annidavano in casa,  scendiamo e ci avviamo esattamente dalla parte opposta, sul lungomare, incontrando per pura casualità alex e giuseppe (nomi fittizi) e con una crest uscita casualmente dalla borsa di kate ci avviamo verso la spiaggia per sederci un po', scoprendo che jenna vuole scoparsi alex e lui, fidanzato, ricambia. Perciò, dopo un quarto d'ora di cazzeggio, giuseppe si fa da parte andandosene in culonia e anche io e kate preferiamo farci dare le chiavi e andare a casa a fare i cazzi nostri.

Dopo un'oretta veniamo raggiunti da jenna che ci racconta i dettagli della scopata in spiaggia, al che rispondiamo all'unisono "ma vaffanculo".

5 commenti:

  1. venderei il culo per tornare 18enne

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  2. ...e comunque rubare le cose agli amici non è molto carino!

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  3. Agli amici sarebbe disdicevole, ma quelle persone... chi cazzo le conosceva!

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  4. Mancava solo "Whisky In The Jar" di sottofondo...

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  5. Mancava solo perchè non ho avuto la possibilità di spaccare tutto e perchè la presenza di ragazzi superava chiaramente e nettamente il numero di ragazze.

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