31/01/18

-24.

(L'ultimo post dell'anno doveva chiamarsi "odio conclusivo". E parlava di gente che mi ha fatto leggeri sgarri e i miei pensieri su come avrei potuto ucciderla. Poi ho deciso che non me ne frega un cazzo di loro e quindi ho cancellato la bozza. Non l'ho mai fatto. Di solito, se scrivo un post, lo pubblico. Ho solo tre bozze e sono lì da quando ho tentato di scrivere quelle cose. Per un motivo o per un altro non li ho mai portati a conclusione, ma sono lì perché magari mi torna la voglia di scriverli.)

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L'obiettivo che dovresti porti è quello di limitare gli autosabotaggi. Ovvero evitare di crearti problemi da solo ed evitare di fare cazzate che incidentalmente portino a problemi. Perché tanto già la vita te ne mette davanti mille ed è lì pronta ad aspettarti per darti le mazzate. Ho detto che per avere un minimo di esperienza e poter parlare a dovere, se ne debbano subire almeno 25. E dovrei scordarmi questo numero perché magari il mio cervello decide di andarsele a cercare, ma poi si torna al punto primo. Evitare gli autosabotaggi.

Il giorno dopo averlo detto, sono andato a letto ad un orario insolito, mezzanotte circa. E' stato l'unico giorno in cui ho fatto un'eccezione perché il giorno sarebbe dovuto essere una cosa bella e invece ho dovuto risolvere problemi. Va bene, è il mio lavoro.

Quando sono andato a letto, mi sono messo sotto le lenzuola e ho sussurrato: -24.




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Oggi è Maggio. Ho sognato tutte le mie amanti e ho visto il futuro. Ho visto come si sarebbero evolute tutte le situazioni. Ho visto te che mi salutavi e che partivi e che poi ti andavi a infilare esattamente in quelle situazioni che mi hai descritto appena ci siamo visti. Vedere te e te e te e te. E nel sogno vedere volti che si mischiano e pensare a tutte le volte in cui ho fatto l'amore con una ragazza e piano piano il suo volto sfumava perfettamente nel volto di un'altra. E' capitato ogni tanto. Mi chiedo sempre se in quel momento dovrei sentirmi in colpa. Ma è un pensiero fugace. In colpa per cosa? Finché lo tengo per me non si fa male nessuno. E infatti sono ancora tutte vive. E qualcuna la amo ancora e di qualcuna mi sto innamorando. Cambio di location. Eravamo in una casa in cui dovevo organizzare una festa e tu venivi ad abbracciarmi da dietro mentre ero indaffarato nei preparativi. Mi hai cinto alla vita e io sapevo che eri tu. Mi hai detto qualche parola di circostanza o forse qualcosa che riguardava dei tuoi amici di cui non me ne può fregare di meno. Io ti ho ignorata. E tu allora mi hai chiesto se a Marzo avevo una settimana libera così potevi venirmi a trovare. Sembrava una buona idea. Sono andato a dormire anche nel sogno. Al mio risveglio sapevo che non saresti venuta. Ma non ha importanza, mi ripetevo. Verrai lo stesso, solo in un altro corpo. E ti abbraccerò attraverso un'altra persona pensando un po' di abbracciare te. Magari lo sentirai, o magari no. E io continuerò a non sentirmi in colpa per tutto ciò. L'ultima che ho sognato mi portava in un bar a bere, ma io non volevo bere. Stavo accusando una botta recente di cui non volevo parlare e lei comunque non avrebbe capito neanche se le avessi spiegato la situazione. Spezzato in due, ma dopo un po' ci fai il callo. Eravamo al bar e ho tirato fuori un cioccolatino dalla tasca del jeans. L'avevo preso qualche giorno prima e già sapevo che l'avrei dato a lei. Quando ha visto il cioccolatino, ragazzi, che visione: ha fatto un sorriso che mi ha guarito e da lì sono stato meglio. Perché in quel sorriso c'era tutto quello che volevo. Poco dopo lei mi ha chiesto "e tu il cioccolatino?", ma io non lo avevo per me e non me ne fregava niente del cioccolatino. Avrei voluto dirle altro. Avrei voluto avere le parole al momento per poter descrivere il fatto che vedere il suo sorriso sorpreso per me vale milioni di volte di più. Avrei voluto poterle dire che io rinuncerei al cioccolato per sempre, se sapessi che quel sorriso è sempre lì, ovunque lei sia.

Mi sono svegliato e ho vomitato ed è finita lì.






2 commenti:

  1. I sabotaggi, riuscissi anche a pensarli, coMincerei da me.
    Cantano, giustamente, I Ministri.

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  2. Io riesco a pensarli, ora tocca risolverli e ho svoltato.

    Devo ancora sentire la canzone, cazzo.

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