08/07/16

Un pugno nello stomaco.

Siamo io e Dave nella sua stanza, a parlare di come siamo finiti ad essere li' quando fuori c'è il sabato sera che ci aspetta. Dave mi racconta di come e quando ha perso le certezze e le credenze nelle relazioni. Mi racconta di quando con V. ha capito che la relazione stava andando verso la fine e allora, appena si è trovato in una buona situazione per farsi un'altra, si è scopato un'altra. E mi dice:
"sai, Felix, credevo fermamente nella fedeltà e pensavo sempre che se almeno io avevo questa morale, questa base in cui credere, ci sarebbe stata qualcuna che l'avrebbe pensata allo stesso modo. E invece se io per primo mi sono tolto questa certezza, non ha senso continuare a cercare. E poi ho scoperto che anche lei si era fatta un altro successivamente. Abbiamo deciso senza troppi problemi di lasciarci."
Dopo di ciò Dave si è fatto qualche mese di alcol in endovena per tentare di recuperarsi e recuperare la situazione. Lui ha il conforto dell'alcol, io quasi non bevo piu'. Non ho quella dose di felicità e cupa tristezza che ti prende quando bevi. Io ho 'ste canne che sono mazzate. Come quelle che ci stiamo fumando ora. E mentre lui mi parla di V., io rifletto sul fatto che questo amico che ho davanti, una delle persone piu' simili a me, sia rimasto incastrato e spaccato da una ragazza che ha lo stesso nome di quella che mi ha incastrato e spaccato. Coincidenze. Per altre cose siamo diversi. Ad esempio io mi sono sempre fatto ragazze tendenzialmente alte quanto me, lui ha beccato solo ragazze piu' basse. Con la prima ragazza storica ha vissuto due anni e mezzo in simbiosi. Lei non aveva amici al di fuori di lui e del suo gruppo e anche quando la storia è finita hanno continuato ad uscire nella stessa comitiva. Sono cose strane che io ho vissuto solo di striscio.
"Ma raccontami tu, Felix. Quella Judy, come cazzo hai fatto?", mi chiede lui. Nessuno sa come cazzo ho fatto, non ho mai detto a nessuno quali corde esatte ho toccato per avere una delle ragazze piu' fighe della città. Judy aveva una fila di ragazzi che le ronzavano intorno, una fila. Io sono apparso dal nulla dopo averla vista un paio di volte in giro con amici. Le ho inviato un messaggio dopo otto mesi che non ci sentivamo e l'ho invitata a prenderci una birra. Mi ricordo ancora la panchina dove eravamo seduti a bere, mentre lei mi raccontava cosa faceva all'università e io le percorrevo la pelle con il dito dal collo al petto per andare a indagare sulla sua collana. La venne a prendere un amico. Siamo andati tutti insieme a prenderci un cicchetto, ma io mi sono defilato e sono tornato a casa e lei mi chiede "non mi offri nulla?" e io rispondo "fatti offrire qualcosa dal tuo ragazzo". Mi manda a quel paese ridendo e rientra nel bar.

"Mi piaceva molto. Aveva questi occhi incredibili azzurri. Era bellissima. E non gliel'ho mai detto perché sono un coglione. E avrebbe fatto di tutto per me. L'ho portata a casa per fumare insieme e sentire musica e poi ci siamo sdraiati sul letto. Ero fattissimo e avevo il cuore a mille. Eravamo semisdraiati vicini con i cuscini dietro la schiena. Ognuno perso nel suo trip. Poi comincio a toccarle una mano. Ci sdraiamo a cucchiaio e lei mi accarezza la mano di rimando. Mi giro all'improvviso, le giro la faccia verso di me, abbozza un sorriso, e la bacio una volta. Da li' è cominciato tutto. Non facemmo l'amore la prima volta. La riaccompagnai a casa e ci lasciammo con un bacio. Non parlammo di nulla e ci salutammo. Ci siamo visti per una settimana e poi la portai in un parco con le altalene a bere vino, a parlare di musica mentre lei fumava. Non ricordo i discorsi ora e mi dispiace. Siamo andati in macchina e abbiamo fatto l'amore. Ho preso con me una cosa sacra. Era sopra di me ed era tesa e spaventata, ad ogni movimento o parola mi innamoravo. Dave, Judy non è stata la prima, né l'ultima e la nostra storia è stata una cosa incredibilmente pazza e scriteriata e problematica, ma cazzo, Dave, se non la penso tutti i giorni, quasi."
"Felix, cosi' ti fai male al cervello. Ma ammetto che mi capita la stessa cosa. E perche' succede?"
"Il cervello mi fa male comunque. Perche', perche', perche'...", aspiro il tiro piu' lungo che i miei polmoni mi concedono, "perche' la sua bellezza e' un pugno nello stomaco e il suo sorriso ti fa vedere il paradiso. Sara' per quello. Non che non ce ne siano state altre, lo sai. Ma lei era una cosa a parte."
Guardo fuori dalla finestra e ripenso ai capelli di Judy e alle mani di Judy. Piano piano mi ci sto allontanando mentalmente, ne sono convinto.

"E ora si butta in relazioni di un anno o un anno e mezzo, prendendo gente che mi assomiglia e mollandola senza pieta'. Il vero perche' non lo sapremo mai. Forse una sorta di vendetta per come si e' sentita trattata da me. E ogni volta che c'e' un nuovo ragazzo, e lo vedo per strada con lei e sono entrambi felici, so gia' che quel tipo si crede l'ennesimo furbo che ci ha fregati tutti, ma dopo un anno sono io a vederlo raccogliere i cocci della sua anima. E penso che a fregarli tutti sono stato io che l'ho lasciata andare prima di farmi distruggere. E vivo nel what if  della situazione."
"Non ho capito. Te ne penti o no di averla lasciata?"
"Nah. Ho fatto la scelta piu' incredibilmente razionale della mia vita e, per come le cose sono andate successivamente, penso che sia stata una grande scelta. E mi stupisco della lucidita' con la quale l'ho presa. Ogni volta che vedo i suoi ex distrutti, penso che potevo esserci io al loro posto. E in quel periodo storico una cosa del genere non so cosa mi avrebbe provocato. Forse ora starei ingollando antidepressivi uno dietro l'altro mentre mi taglio le vene."

Dave ride di gusto e mi dice che non sono il tipo: "non sei il tipo. Ti saresti iscritto probabilmente a qualche corso di muay thai o krav maga o pugilato per dare e prendere botte tremende per sfogarti e saresti andato in giro a cercare risse piu' o meno inconsciamente per calmarti. Ah, e secondo me avresti anche violentato un paio di ragazze, ma sul serio. Gia' ti vedo con gli occhi iniettati di odio."
"Non sarebbe stato un universo parallelo troppo grave, non credi?"
"No, sicuramente ci sono cose peggiori."






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