12/02/16

Arianna e i Moderat.

Ho sognato Arianna.
Eravamo (perché i sogni li descriviamo sempre al passato?) in un hotel dove c'erano mille ragazzi come noi, come se fosse una gita scolastica. E la mia stanza era la numero 160. La dividevo con altri due amici, ma non saprei dire quali. La stanza aveva un televisore enorme e letti e mobili come un qualsiasi college americano che si rispetti. Era una gita di piacere e a pranzo eravamo tutti insieme in questa enorme sala mensa con tavolate lunghe e piene di cibo. Arianna si viene a sedere vicino a me ed ha degli occhi luminosi e mi tocca la gamba mentre io sbuccio un mandarino. Poi mi sussurra all'orecchio che vuole vedermi e stare con me. Le dico il numero della stanza, ma per errore le dico 116 e non 160. E le dico di presentarsi alle 16-16.30 perché prima devo vedere un film con un amico.
Torno in stanza a vedere il film con il mio amico e mi accorgo che il film dura più di due ore. Non vorrei far aspettare Arianna, ma, d'altro canto, non voglio interrompere il film. Controllo l'ora, sono le 16.30. Controllo quanto manca al film, tre minuti. Metto in pausa, esco dalla stanza e trovo Arianna sulla soglia della stanza 116 che è incredibilmente di fronte alla mia, la 160. Sorride. Le dico di aspettare un attimo. Torno, finisco di vedere il film e il mio amico va nel bagno. Faccio entrare Arianna, si poggia un attimo sul letto. Il mio amico esce dal bagno, li presento e poi va via. Lo accompagno alla porta e ci scambio due chiacchiere. Rientro in stanza e Arianna ha messo insieme due letti creando un enorme letto matrimoniale, ha sistemato per bene lenzuola e cuscini e l'ha messo in mezzo alla stanza. E' una cosa ben fatta e carina. Sembra proprio un atto d'amore. Di quelle cose che faresti per una persona a cui vuoi bene. La prendo in braccio, la sollevo un attimo facendo attenzione a stringerle una gamba e poi la butto sul letto mentre ridiamo.

Arianna esiste. Dall'esterno la vedo come una barca senza timone in giro per questo mondo in cerca di una guida o di qualche porto sicuro. E' un po' incasinata, e questo le piace sottilmente. Ho passato un pomeriggio, e mi ricordo benissimo la data ed è quasi passato un anno, con il cuore a mille e l'adrenalina e il cervello in pappa perché mi piaceva il suo viso e in un attimo lessi tutto quello che c'era dietro. Ci scoprimmo in poco tempo e stavamo quasi per vederci. Poi le cose sono andate diversamente, ma non c'è nessuno da biasimare per questo. Lei pensò di avermi ferito, ma non fu così. Io mi ripresi solo successivamente dal vuoto di quel periodo. Però per una settimana fu molto carino conversare con lei come due idioti che si sarebbero sicuramente innamorati e pensare a dove andare e a come vedersi. Mi diede la speranza di guardare oltre il presente del cazzo che esisteva. (Esagero, ma mi piace farlo.) Ora sapevo che da qualche parte c'era qualcuna come lei e un giorno mi sarei innamorato di nuovo. E qualcosa di simile è anche accaduto. E un giorno forse ci vedremo anche, ma, come tutto, non ha molta importanza se sia domani o fra due o tre anni. L'ho sognata un altro paio di volte e non accadeva nulla di eccezionale, forse a malapena ci riconoscevamo. Nonostante non l'abbia ancora mai vista di persona, ho realizzato che le voglio bene.
La speranza è importante. E Arianna non leggerà questo scritto.





C'è un concerto dei Moderat il 29 aprile, a Roma. Io non so dove sarò, perciò non posso comprare il biglietto. E penso che la gente che va a sentire i Moderat sia bella gente. Qualcuno con cui mi piacerebbe stare accalcato. Sicuramente è pieno di strane fighe elettroniche.

Se potete, fateci un pensiero.
Ma prima ascoltate il secondo album dei Moderat.

2 commenti:

  1. Oh, io c'ho provato ma devo aver proprio un problema di base con la musica elettronica.
    Noiosissima.

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  2. Son gusti. Prova con Last Time, sempre loro.

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