03/02/14

Il mio secondo posto in paradiso.

Presente. Ho voglia di scrivere e non ho il pc. Questo che leggi sta venendo ricopiato in fretta da un block notes. Mio padre ha l'influenza ed è gennaio. Anch'io l'ho avuta a gennaio, tre anni fa. Leggevo trainspotting e tremavo nel letto. Avevo comprato un bel po' di libri che ora sono tutti sullo scaffale sopra il letto. C'era anche "i sotterranei" di kerouac, leggilo. Parla della sua storia con una nera, mardou. E' una storia vera. La tipa ha anche ricopiato a macchina il manoscritto di queer di burroughs, libro che ho appena finito di leggere. Era un mondo piccolo. Mi ricorda il numero che faccio su bowie, sul suo mettere il cazzo dappertutto: ha prodotto iggy pop, ha scritto gran parte della musica di the idiot, ci ha fatto qualche live insieme. Ha aiutato lou reed con trasformer: se ascolti i cori finali sullo sfondo di satellite of love, riesci a sentire la voce di bowie. Due mondi vicini, dove tutti si conoscono. Come la mia città. Come quelli che leggono di straforo il blog e lo interpretano a cazzo giusto per commentare la mia eventuale pazzia, prima di...oh no, questo non posso dirlo. E' un reato. Torniamo ai libri. Quando li comprai, beccai un'amica fuori dalla libreria. Avevamo ricominciato a sentirci da poco, dopo un lieve dissidio. Era dicembre ed ero "tutto contento" a detta sua.

Passato. Il tizio ha i capelli lunghi e fuma una sigaretta, saluto tutti nella stanza e infine lui.
Ci presentiamo:
"felix."
"eddy."
Mi stringe la mano  forte come se dovesse dimostrarmi qualcosa. Gente che sta attenta a certi particolari. Ma, tranquillo ragazzo, lo so che sei un bel ribelle e ti scoperai qualche figa dignitosa, ma quello con il bottino pieno sono io. Io non devo stringerti la mano per farti capire che sono un duro. Siamo tutti abituati a giudicare da particolari del cazzo, insignificanti vibrazioni provenienti da altri esseri.
"guarda la piega del pantalone del sindaco."
"e come mi ha dato la mano! era moscia!"
Non c'è nulla di male, ma poi finiamo a curare dettagli stupidi perdendoci tempo come donne allo specchio. Un'ora per sistemarsi la faccia e poi escono dicendo che non vogliono mica farsi rimorchiare, loro. Giusto.

Futuro. Ora, davvero volevo solo una birra con questa tipa, null'altro. Ok, non che non abbia messo in conto di abusare del suo corpo entro la fine di quest'anno, ma oggi sono in versione, incredibile per me, "conosciamoci, sentiamo cosa hai da dire". E proprio per questo risulto più naturale, più liscio. Faccio un po' di numeri con qualche storiella divertente, lei ogni tanto ride. Il locale è vuoto e siamo seduti vicino ad un tavolino con davanti mezza pinta a testa. Finisce a parlarmi di un paio di vecchie relazioni, dell'amante, del ragazzo, giusto per farmi capire che è desiderabile. "Non lo sei tu" penso "è quella cosa che hai lì sotto". La accompagno a casa.

Presente. Ora sto lavorando al mio secondo posto in paradiso, non so con quanta percentuale di successo. Il mio secondo posto in paradiso! Non vedevo l'ora di ottenerlo, l'insindacabile bontà di felix paga, prima o poi. Effettivamente non faccio nulla per migliorare il mondo, oltre all'essere presente fisicamente, e solo fisicamente. Non sto parlando con te, parlo con qualche rimasuglio del tuo cervello, non è difficile. Pare che basti, nella maggior parte dei casi. Non faccio assolutamente nulla, ma tutti vedono dietro i miei occhi milioni di ingranaggi che si muovono perfetti e precisi. La verità è che sto pensando alle mie vite future e passate, a come fare senza i pesetti da mezzo chilo, a quante flessioni fare il giorno dopo. A com'è interessante farsi scandire la vita dalla palestra e dalla cyclette, mi rilassa. Prenderei volentieri dieci chili di muscoli. Prendo le scarpe da ginnastica e intravedo le converse. Voglio che torni la primavera. Intanto lei dorme da dieci ore, è molto stanca, ma ce l'ha fatta. Anch'io ce l'ho fatta. Apro la vodka alla mela verde e facciamo un brindisi, fuori è buio, ma per me il sole splende. Sono felice e non riuscirei neanche a spiegarvelo, siete tutti tristi e cercate di fingere di essere a vostro agio. Molti pensano che non sia vero, ma io vi ammazzerei volentieri.
Così, per sfizio.

Passato. Nel passato mi assumo le colpe degli altri perchè penso che sia mio dovere farlo quando gli altri sono a terra. Tu non ce la fai e io porto il tuo masso. Tutti si fidano di me e pensano che io sia la soluzione. Mi chiamano "senti, noi non riusciamo a fare un cazzo assoluto, TU INVECE...".
E tu pensi "wow, che grosse responsabilità per un bimbo appena nato come me, che potere incredibile ho tra le mani". Invece nelle mani l'unica cosa che puoi tenere è il tuo cazzo. A volte neanche quello.
Quello che fai non ha nessuna utilità: ognuno vive la sua vita e siamo tutti soli con le nostre emozioni. Piatti nel portare avanti noi stessi.

9 commenti:

  1. leggi le stesse cose che ho letto io.
    Ottimo.
    Di burroughs prova la maledizione del ragno rosso. Avrà 100 pagine. E' malato. Però leggibile.
    Non tipo La Macchina morbida. Quella roba l'ho avuta in mano a 17 anni, ne ho letto venti pagine poi l'ho restituito. completamente folle.
    e vermi giganti che spruzzano sperma dappertutto continuamente.

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  2. @eva: sei troppo generale.

    @bill: ora che abbiamo stabilito di essere la stessa persona, dovrei presentarti qualche donzella. Ho letto invisible monsters e il finale mi ha lasciato di cazzo.

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  3. Risposte
    1. Ok Burroughs mi sta sulle palle,perchè molta gente che vuole atteggiarsi a "letterata alternativa underground",lo usa e lo riusa come scusa per darsi un atteggiamento da intellettuale maledetto.Ecco perché mi sta sul cazzo.E mi sa sul cazzo perché quando avevo 20 anni,un tipo con cui uscii parlava di Burroughs come se fosse DIO,io non lo conoscevo e lui mi ha trattato come un'idiota.E mi sta sul cazzo,perchè detesto i cavolo di aperitivi di letture organizzati a suo nome,perchè li trovo tristi e deprimenti e non sopporto tutta quella gente ammassata là finta depressa che crede che sembrare qualcuno che sta per uccidersi li renda fighi.Ecco perché mi ha rotto.Non è un problema fra me e lui,ma fra me e il mondo,ma questa è la vita.

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    2. E mi sta anche sul cazzo che quando ne parlo non riesco a scrivere bene.

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    3. E' una storia affascinante e sono contento che 'sti aperitivi della minchia non si facciano dalle mie parti. Ecco il lato positivo di vivere in un buco di culo. Ma io volevo delucidazioni sul primo commento che era "non necessariamente".

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