29/10/12

Le mille e una notte.





C'era un tizio che a sedici anni si credeva furbo. Così volpe che pensò "perchè non prendere il suv di mia madre e farmi qualche giretto da solo su strade di montagna con milioni di curve strette?". Oh, domanda sciocca.
Allora sale sul macchinone bianco e comincia a guidare, tutto liscio.
Primo chilometro, primi dieci chilometri, quinta curva pericolosa, merda, l'hai presa stretta l'ultima, un po' di panico, ok, ora fai più attenzione, oh no, stai per caso per schiantarti contro il guardrail e per precipitare in un burrone qualsiasi?
Presto, apri la portiera e salta giù come farebbe james bond, complimenti, ce l'hai fatta!
Eh, ma la macchina?



C'era un tizio che a diciotto anni si credeva un gran guidatore. Perciò si ubriaca e si mette in strada con un paio di amici e guida veloce. Veloce, veloce, veloce. Prevedo uno sbandamento, argh, ci ho preso. Schianto contro un'altra macchina e morte di un bel padre di famiglia. Il tizio ora ha messo la testa a posto, ma ha un braccio pieno di cicatrici e i genitori si sono dovuti vendere la casa per risarcire il felice deceduto. Ah, e chi l'aveva previsto?




C'era un imprenditore che aveva due ferrari. Entrambe rosse. "Eh, ma la prossima la prendiamo gialla, per variare, ahahah". Risate. Eravamo tutti ricchi e spensierati, ma successivamente si scopre che imprenditore era "imprenditore", meglio noto come trafficante di droga e organizzatore di giri di prostituzione. Ah, furbacchione.




C'erano due amiconi online, un lui ed una lei. Ma lui era un depresso/depressissimo ed era un convinto sostenitore del suicidio, e lei doveva sempre struggersi dicendo "no, no, dai, non lo fare" e lui freddo nella sua coscienziosità "allontanati da me, prima di impelagarti troppo in questa questione" e poi saltò dal balcone. Lei ci rimase così male che cominciò a tagliarsi le vene (oramai ha perso di senso, lo fanno anche gli albini).



C'era un ragazzo feticista fidanzato e fedifrago che, pare, avesse vinto un botto di soldi in una bisca clandestina gestita da criminali. Pareva proprio tutto ok, una bella vita, una giornata soleggiata ed una magica caduta dal cavalcavia.



C'era il bullo della scuola che appena aveva la possibilità menava tutti, ed era biondo e sbarazzino e pieno di ferite sulle nocche, e sniffava crack in classe, e si sentiva forte quando trombava sulle panchine a tredici anni, però a diciannove è diventato papà e gira con il passeggino ed un bambolotto e questo mi sollazza molto.
Seguito dal figo della scuola che appena aveva la possibilità se le faceva tutte, ed era bruno e palestrato e pieno di bamba e di voglia di accoltellarti, però ha voluto strafare, ora ha due gemelli e lavora in un supermercato la mattina ed in un bar la sera.









Ho evitato esempi con donne perchè sarebbe stato troppo semplice.
Sono tutte storie vere.

3 commenti:

  1. il bullo della scuola è sempre il primo coglione a far figli, di solito insieme alla strafiga della scuola.

    che gran furbata buttar via la tua giovinezza in cambio di una responsabilità comunque troppo grande e troppo opprimente per i tuoi 18/19/20 anni.davvero la scelta migliore.

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  2. Storie vere.
    Mi piace questo ossimoro.

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  3. @Sileno: La strafiga ha anticipato tutti figliando durante l'ultimo anno. Questa si chiama concretezza.

    @Emix: E ci puoi scommettere che era voluto.

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