28/01/12

Still my guitar gently weeps.




Siamo seduti su una panca, all'università, e ora stiamo discutendo di come il blues e il jazz siano sottovalutati, dopotutto siamo nel 2012, dopo aver bypassato le solite frasi fatte su quest'esame o su quel professore. Al secondo piano del palazzo non c'è nessuno, lei non ha capito che sto cercando di ghermirla usando tutti i miei (pochi) trucchi e mi guarda interessata mentre cito Leadbelly, Jimmy Reed e Little Richard e fingo di conoscere a menadito le loro canzoni più famose; intanto faccio passare il mio braccio dietro la sua schiena e lo appoggio piano piano sul suo maglione rosso, mentre con la mano sinistra le sfioro le dita che ha poggiato su una gamba, poi tiro indietro la mano e lei me la cerca, la trova e me la stringe, ora mi guarda con certi occhi grandi e allora la faccio stendere, altrimenti so già come va a finire.
Le faccio mettere la testa sulle mie gambe e le accarezzo i capelli e le leggo negli occhi che si aspetta un bacio e io sono un po' in imbarazzo perchè non posso spiegarle, nè farle capire, che ho provato un casino di gusto nella conquista e ora non mi interessa quasi più andare oltre, non ora almeno; perciò sorrido e parlo di altro e lei si alza e mi guarda e sorride anche lei e pensa "allora cosa vuoi fare?" ed è in quel momento esatto che entra in scena laura, che è la sua amica che viene dalla provincia e quindi non conosce nessuno ed è timida e insomma senza lei non sa che fare, e dice - mi hai lasciata da sola, non sapevo che fare, fra poco comincia la lezione, andiamo a prendere i posti.-
Lei si alza, leggermente scocciata, e il maglione si alza un pochino in quest'azione e si vede la schiena nuda, mi alzo anch'io e le sussurro - vergognati! lasciare la tua amica in balia del corridoio! -, scherzando. Entriamo in aula e loro prendono posto al centro, ma non mi va di sedermi con loro, preferendo la sedia vicino ad un amico, perciò lei mi mette il broncio, ma io guardo avanti.










Straordinarie avventure.

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