01/03/11

Il genocidio del pluralismo.




E' una canzone enormemente lunga, ma ne vale la pena. Potete anche fermarvi dopo le prime due strofe, non si offende mica qualcuno.

Probabilmente è colpa del cristianesimo, che ho sempre pensato come la religione a volte più comprensiva\zerbino per i fedeli. Almeno nel nuovo testamento dio è diventato troppo buono: è misericordioso, perdona tutti, dà a tutti un'altra chance, se ti penti all'ultimo istante comunque vai in paradiso. E suvvia cazzo, non è giusto! Io ammazzo trenta persone, ne stupro un paio e poi mi converto all'ultimo istante e male che vada mi faccio venti anni di purgatorio? E sti gran cazzi, troppo facile. Invece nel vecchio testamento erano uccelli amarissimi per tutti: sodoma e gomorra? Distrutte. Onan? Punito senza pietà. Abramo? Facciamogli prendere un infarto tanto per il gusto di saggiare la sua fedeltà. I filistei? Bruciate tutti. E così via.
Scusate la digressione, chiedo venia.

A causa di quest'influenza cristiana noi crediamo di poter salvare tutti, far redimere tutti e che sia possibile, e quindi doveroso, dare a tutti un'altra possibilità. E via con la girandola: abolita la pena di morte, pene meno drastiche in certi ambiti (come furto e rapina e associazione a delinquere di stampo mafioso), riformatori, centri sociali per i criminali in erba, comprensione, tanta comprensione ovunque.

Sì, ok, spacciava droga ai minorenni, ma che vuoi che sia? Doveva pur vivere di qualcosa.
E va bene, ha scippato due donne col motorino, ma è la solita ragazzata.
Hanno stuprato in gruppo una ragazzina? Ma dai, è una bravata.
Anzi, puttana lei e non avere la cintura di castità. Grazie che poi ti stuprano.
Ha fatto un incidente causando la morte di tre persone, ma che vuoi che faccia? Era ubriaco.
Ha sfruttato la prostituzione minorile, ma era un rom, sai, non puoi andare contro certe abitudini del paese! Rispetta le mie cazzo di abitudini. Se io ho l'abitudine di fracassare il cranio di un uomo a pietrate tu devi rispettare questo. Respect me. Rispetta la mia cazzo di superiorità.

Il perdono! Non la canzone di tiziano ferro, il vero perdono! Sì, ha ucciso i miei genitori e sono orfano e senza soldi e senza casa, ma io lo perdono! Gli ho parlato e ho capito che è pentito, è molto dispiaciuto, si sente l'ultimo degli uomini, uh poverino. Perdono. Io lo perdono e sono il migliore di tutti. E dio riconoscerà che io l'ho perdonato e mi metterà alla sua destra nel regno dei cieli, nei secoli dei secoli.

Ci sono due cose che sono fondamentalmente stupide: la tentata redenzione, a tutti i costi, di chi sbaglia e l'ergastolo.

Mi sforzo di capire quale senso abbia l'ergastolo, ma non ci arrivo, non ci arrivo proprio.
Ergastolo = morte in carcere. Non potete dirmi di no.
Se ti dò l'ergastolo tu resti in carcere il tempo che ti resta da vivere e poi schiatti. Ma perchè? Perchè devi poter mangiare e avere un tetto sopra la testa senza fare un EMERITO CAZZO per il resto dei tuoi giorni? Datemi dei motivi che non siano i soliti "meglio tanti giorni a riflettere sui tuoi errori che la morte subito", "eh, facile morire, così non soffri più", "facile la pena di morte, lo uccidi e poi sei tu l'assassino", "facile la pena di morte, così lui non riflette su ciò che ha fatto", "con la pena di morte passi dalla parte del torto". Non mi sembrano proprio valide argomentazioni. Se tanto DEVE morire in carcere, prima o dopo non mi fa alcuna differenza. Anzi sì. Qualcuno deve pagare il cibo e l'acqua e la corrente a questa persona. Io non voglio.
I lavori forzati non mi sembra neanche esistano in italia, nè qualcuno avrebbe la voglia di farli, nè sarebbe facile farli fare perchè poi si toglierebbe lavoro qualcun'altro.
"Mi hai tolto il lavoro dopo avere ucciso mia moglie!" No, no. che scena tragicomica.
Schiatta subito e non rompere i coglioni, mi dispiace di non averti lasciato riflettere sui tuoi errori, ma avrai un'eternità per farlo o comunque nella prossima vita vedrai come comportarti. Troppo facile, deve soffrire? Datelo ai familiari delle vittime e\o alla persona che ha sfigurato per una settimana, vediamo come se la passa. E poi ammazziamolo. Nessuno vuol fare il boia? Non ci credo.
Se proprio non trovate nessuno, c'è l'email qui affianco.
L'ergastolo non mi significa nulla.



La voglia di redimere il prossimo è sempre dettata dalla voglia di cristianità e di bontà che gira nell'aere nelle nostre anime. In particolare i giovani criminali, poveri virgulti, costretti da una società meschina, economicamente disagiata, a compiere gesti efferati, come rapinare o gambizzare qualcuno che "non vuole pagare", scippare le vecchiette, pestare adulti per delle sigarette.
Non è mica colpa loro se fanno così. Li costringiamo noi. Il tizio del quinto piano si alza ogni giorno, prepara la valigetta con un paio di colt e minaccia dei ragazzi imberbi costringendoli a fare violenza al prossimo. Sì, lo fa davvero. Poi litiga con il padre mafioso a mezzanotte perchè le nuove leve non sono abbastanza scriteriate e prive di morale. Piccoli bastardi, non riescono a smerciare tre panette in un giorno. Dove cazzo arriveremo?

Perciò sono affidati ai centri sociali o a qualsiasi associazione cristiana che, ripiena di bontà come i miei panini lo sono di nutella (e fidatevi, traboccano), scoprono nell'aspirante (ormai ex-aspirante) criminale delle qualità che casualmente nessuno, neanche lui ovviamente, aveva mai notato: è un pittore fenomenale, è il nuovo michael phelps, gioca a calcio in una maniera meravigliosa (ricordo il compianto edoardino qualche post fa), sanno mungere le mucche senza mani, sanno cantare l'hip hop come i linkin park.

Nel 90% dei casi il ragazzo resta lì giusto quel poco di tempo per pagare il debito con la società (o con la pizzeria che aveva rapinato) e poi torna a fare quel che faceva prima.
Alla terza\quarta rapina a mano armata o quando il nostro amato fellone viene raggiunto da tre pallottole all'arteria coronaria ci si accorge che "dannazione, abbiamo provato ad aiutarlo, ma non ce l'abbiamo fatta", "dannazione, siamo stati impotenti", "dannazione, non doveva succedere", "dannazione, c'era del buono in lui, com'è accaduto?".

Dannazione.

Forse non siamo tutti buoni e rispettosi del mondo.
Forse non puoi cambiare chi non vuole cambiare.
Forse c'è chi accarezza la mano che tendi per dargli aiuto e poi se ne fotte il cazzo.


5 commenti:

  1. interessante.
    sul discorso "redenzione a tutti i costi" sono d'accordo con te,l'unica obiezione che mi viene da fare a quello che dici sull'ergastolo/pena di morte è che il sistema è potenzialmente fallace e se sei morto non potrà mai esserci riparazione all'errore.

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  2. Non so quante revoche di ergastolo ci siano state in italia, ma suppongo poche. Direi a naso che su 1000 ergastoli ce ne saranno 3-5 che sono ingiusti, ma forse di meno. Si arriva all'ergastolo solo se hai combinato qualcosa di molto grosso, quindi la percentuale di errore mi sembra così minima da poter anche non essere contata. E c'è sempre una percentuale d'errore perchè il mondo non è perfetto.

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  3. Pena di morte = io non voglio sporcarmi le mani di sangue.
    Ergastolo = non c'è dubbio che mantengo dei delinquenti per tutta la vita.
    Sarebbe veramente una buona opzione quella dei lavori forzati, anche se così addio diritti universali dell'uomo. Probabilmente sarebbe l'unico modo in cui il delinquente riesce a dare un piccolissimo risarcimento alla società.

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  4. @Sileno: Se ci tieni non te lo facciamo neanche sapere che la gente viene ammazzata. Se lo stato uccide delle persone questo non implica che sia tu ad ucciderle. E, se proprio vuoi una coscienza immacolata, lo stato\tiranno imporrà questa legge senza possibilità per i cittadini di dire "è giusto, è ingiusto, io mi astengo".
    I lavori forzati sono fantastici, se ti becchi l'ergastolo nel 99% dei casi qualche grossa cazzata l'hai fatta, perciò ora ripaghi lavorando come un mulo. Unica pecca: la disoccupazione. Se ad esempio faccio rifare un'autostrada agli ergastolani, i tizi che di lavoro rifanno autostrade si inquieteranno e non poco.

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  5. Sul discorso della disoccupazione non ti si può dare torto, specialmente in un momento come questo.

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