30/03/17

Qualcuno le palle dovrà pure averle, e non possono averle certo gli human.

Questo è il foglio di carta su cui non ho tempo per scrivere e non ho la possibilità di lasciarlo in un tiretto per leggerlo quando mi va. Quindi lo scrivo qui. Tanto è il mio taccuino.

Fra due settimane io non ci sarò più e tu, non ti ho mai visto in faccia, ti godrai la primavera e l'estate per me. Come tante altre estati che vi ho regalato, figli di puttana. E a me non è stata regalata mai non solo un'estate, neanche una settimana. Da nessuno stronzo. Nessuno stronzo lavora per me. E lavorare come lavoro io è difficile. E' usurante. Sto spezzato. Ti guardo negli occhi e sai che ci sono. Non ti importa, non te ne accorgi. Non importa. Lo sai che il tempo è l'unica cosa che ho e te ne do di più di quanto ne abbia. Mi fa piacere farlo, non sto dicendo il contrario. Ma è usurante cazzo. Se avessi una pistola in casa me la punterei più e più volte alla testa e con l'indice sinistro accarezzerei il grilletto, solo per vedere quanta pressione devo metterci per non esserci più. Troverei divertente farlo con un solo proiettile, così da avere quel brivido di far scattare il meccanismo e sentire il CLICK che non mi darà la morte. Perché quando noi siamo stressati, davvero, non stiamo a cazzeggiare come fate voi. Noi prendiamo una pistola e ce la puntiamo alla testa mentre nel nostro cervello si alternano voci

Fallo!

Resta!

Non hai le palle. Fallo!

Non è per questo che serve avere le palle. Le palle servono per vivere con coerenza.

Ti piace vivere con coerenza?

Ora devi stare fermo dietro le tue parole e andare fino in fondo.

Piangerai.

Farà male.

Sto quasi piangendo ora.

Lo senti?

Ma qualcuno le palle dovrà pure averle.


E questi umani di merda non ce le hanno. Quindi tocca a me. Si va fino in fondo e tu non sarai con me. Mi tocca fare tutto da solo e non è un problema perché è sempre stato così. Tocca a me essere lì e non battere ciglio mentre con un cacciavite fai cerchi a cazzo nel mio costato. Tu non puoi reggere una cosa simile, ragazzo. Non credo neanche tu possa reggere il processo grazie al quale io sono arrivato a reggere cose simili. Dormo male e mi sveglio peggio. A volte perdo la speranza. A volte ho paura anche io di soffrire. Ma so che io devo, per principio. Tu non lo meriti. Qualcuno dovrà pur avere le palle, qualcuno dovrà pure avere la forza e farsi carico di tutto questo.

Fosse l'ultima cosa che faccio.

Mi sarebbe piaciuto avere una cazzo di estate come le ho regalate a voi.



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