02/10/15

Diventa difficile spiegare.

Siamo in macchina e fa freddo. Il parabrezza è appannato e lei vi traccia una linea verticale sopra. Poi dice "questo è il confine tra la sanità mentale e la pazzia". Con l'indice tocca un punto a sinistra della linea, "qui è quando non sono con te". Cambia mano e disegna un punto a destra, "questo sarebbe tornare con te. Sarebbe follia".
"Ma tu sei pazza, amore mio", penso io.
Fa freddo ed io ho un maglione blu largo, mai messo prima di oggi e mai messo dopo. Lei esce dalla macchina e si fuma una sigaretta. Io resto dentro e penso a calcoli matematici ed ai giorni della settimana. Poi torna con uno sguardo risoluto e facciamo l'amore.
Siamo folli entrambi, ma lo siamo insieme.

I giorni volano via, scorrono in un via vai di persone, amici, conoscenti che entrano ed escono da casa, si fermano a parlare, tutti si fermano a fumare.
"Io avevo capito che avessi smesso", dice un amico mentre apro un tiretto mostrando il contenuto verde dell'ex barattolo della marmellata. Ci scambiamo opinioni pazze su video musicali e parliamo di musica e solo di musica, tutta la notte.
Ragazze che si avvicendano sul letto che non rifaccio mai. Odori che si mischiano, capelli lunghi di colori diversi. Mi infilo in macchina duecento volte, faccio trecento chilometri solo stando in città, solo a volte mi viene la nausea e la butto giù fumando alle tre di notte mentre guardo le stelle. Piano piano vanno tutti via e rimango da solo. Urla in testa di sottofondo come The Becoming dei Nine Inch Nails. Cosa ho fatto stamattina, cosa ho fatto ieri sera? Dov'ero? Con chi ero? Cosa ho detto e a chi? Va tutto veloce, ma felicemente. Confusione e nebbia, necessaria e superflua al tempo stesso.

Ti bacio, ti abbraccio e dietro le tue spalle c'è una ragazza dai capelli verdi che sorride, non puoi vederla. Lei forse ha capito. Mostriamo a questi passanti cosa vuol dire amore. Regaliamoci un addio degno di nota. Lettere e lacrime: "avrei dovuto scrivere una lettera, spiegando cosa sento, quel sentimento vuoto". Non c'è cura per l'amore e il cantante non vuole essere curato, noi non ne abbiamo bisogno. E non ce ne importa, che siano tre, quattro giorni o una settimana o due ore.
Brindiamo su tutti i cuori che abbiamo spezzato.
Diamoci la mano e facciamo saltare in aria questa città.




5 commenti:

  1. Risposte
    1. Davvero,leggere ste cose a Bill non gli fa bene,in questo periodo di morìa :P

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  2. Dai usciamo tutti e tre un fine settimana e andiamo a fare baldoria.Facciamo a chi rimorchia di più.Secondo me Jim.

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  3. Tu hai la figa, hai già vinto prima di cominciare (se desideri vincere la gara).

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