18/01/13

Edie.

"E' questo il momento in cui ti prendo a schiaffi, e già ti odio.", sto leggendo, da un foglio strappato ad un enorme block notes, a Edie.
Si sta guardando allo specchio, si pettina i capelli cercando di districare i nodi, e senza girarsi chiede "l'hai scritto tu?".
"Scritto, tempo fa."
"Significa qualcosa in particolare?"
"Cosa vuoi che significhi, passamela."
Il rimanente della canna sta morendo sul posacenere e lei non ci bada, io invece la stavo guardando per tutto il tempo della conversazione. Lei si gira, capisce, e piano piano e stancamente si muove e si avvicina per porgermela.
"Finalmente."
"Pensi di averne davvero bisogno?"
"Mi rilassa, mi dà qualcosa da fare, potremmo ballare come pazzi, come se ci stessimo divertendo davvero, ci penso spesso. E poi quando arriva la musica adatta, mi viene solo voglia di stare fermo ad ascoltarla, tenere un bicchiere in mano e bere continuamente e riempirlo e bere di nuovo continuamente."
Edie si appoggia allo schienale della poltrona e mi indica con lo sguardo, sta per dire qualcosa, si ferma, ci pensa un po' su; io sono seduto, con le scarpe sul pianoforte, butto la cenere in un bicchiere pieno d'acqua e aspetto che il suo pensiero si formi.
"I tuoi pensieri nascono e muoiono, a volte sembra tu non abbia voglia di fare un cazzo."
"Direi che è proprio così."
"A me piace ballare."
"A me sentirti parlare, c'è così poca conversazione al giorno d'oggi", faccio un tiro lunghissimo, trattengo tutto dentro per venti secondi e rilascio, "potremmo morire annegati nei nostri pensieri, se ce li tenessimo solo per noi, non trovi?"
Non voglio una risposta e lei non me la dà, mi fulmina con gli occhi, che occhi che si ritrova Edie, potrebbe convincerti a fare qualsiasi cosa quando ti guarda così e ti squadra il cervello e chissà a che diavolo pensa.
"Non mi hai mai parlato bene dell'amore" mi dice, come se non le importasse saperlo davvero. So che non è così, è già troppo coinvolta.
Ma non mi va di glissare, come al solito, vediamo dove ci porta la nostra amata amica di merda, la sincerità.
"Forse non l'ho fatto. Hai più bisogno di me di quanto mi ami."
"Cosa?"
"Sono nella tua vita," mi correggo, "mi hai fatto entrare facilmente nella tua vita perchè hai bisogno di riempire un vuoto. Alternativamente sarà la morte del tuo ex o il fatto che ti stai sul cazzo quando ti guardi allo specchio."
E' già incazzata visibilmente, ma cerca di trattenersi per vedere dove voglio andare a parare, prima di mandarmi a fanculo o di piangere, o entrambe le cose, e di uscire dalla stanza sbattendo la porta.
"E non ci vedo nulla di male, non sto dicendo questo. E' che mi diverte quando fai finta che non sia così, quando menti a te stessa, te lo leggo in faccia, ma ora sarò io lo stronzo perchè ho avuto le palle di dirti quello che è e quello che penso, vedi, la tua tanto auspicata sincerità non ti ha portato da nessuna parte, ora fai quello che devi, prendimi a schiaffi, insultami, vattene, tanto non cambierà nulla, perchè sai che ho ragione, so che tornerai e faremo finta che non sia successo nulla. In effetti, per me, non è successo nulla. Ho solo messo un mattone in più nel solito vaso che dovrebbe traboccare, ne mettiamo così tanti che non ha più importanza, ci si rivede quando te la senti, ti voglio bene, Edie."

Lei non la prende troppo male, sembra che non sia neanche più inquieta, si alza, se ne va e non chiude neanche la porta.



2 commenti:

  1. Mi ha fatto venire in mente questo:
    http://www.pensieriabortiti.blogspot.it/2012/02/ripescato-dal-vecchio-blog-2.html

    Ci somiglia un pò.
    Non ti sta sul cazzo quando qualcuno, invece di dire qualcosa su quello che hai scritto, commenta solo per pubblicizzare un suo post?
    A me no. anche perchè è proprio un bel post.

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  2. Nah. Tra l'altro è praticamente impossibile farsi pubblicità qui. Nel caso in cui il destinatario sia io, visito il tuo blog più del mio, ma sai che dovrai pagarmi prima o poi.

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