Altrimenti non sognerei ogni notte di uccidere e torcere le budella e picchiare e farmi pregare in ginocchio mentre colpisco sopracciglia.
Il mio inconscio richiede organizzazione.
Lo sento che tu sei il solito stronzo last miniut (è così scritto per evitarti la difficoltà della pronuncia inglese) i cui progetti più grandi e nobili sono per l'apericena del giorno dopo, lo vedo che nella tua mente c'è scritto "c'è tempo, c'è tempo, c'è tempo".
Ma ho delle brutte notizie per te (semicit.): qui non c'è tempo e non c'è il "ci organizziamo con calma", perchè altrimenti sarei finito come te a gattonare per terra in mezzo al mio vomito cercando un lavoro, e non è così, a quanto pare.
Capiscilo una buona volta:
gli obiettivi si stabiliscono, la strada si programma e il risultato si raggiunge.
Non c'è altra via e non c'è altro modo, è tutta una questione di organizzazione.
E' l'intelligenza che ti distingue e ti allontana dalla plebe, è la ricchezza; e dato che i soldi non piovono dal cielo, nel 93% dei casi se ce li hai, vuol dire che te li sei meritati programmando.
Sono queste le cose che ci separano, sono queste le cose in cui ti impegni ogni giorno per elevarti dalla massa, non sei qui per non stupire.
Allora organizziamoci, perchè non mi sembra giusto, nei confronti del sacro bene della vita, non commettere almeno un omicidio in questi 35.000 giorni; sarebbe oltraggioso: hai una vita e non ne togli un'altra?
C'è davvero qualcuno di voi che non ha mai elaborato un omicidio nei minimi dettagli? Travertirsi, agire di notte, accoltellare, strangolare, con una mazza da baseball, con un cric, spazzolarsi i capelli prima, mettersi i guanti, fuggire senza destare sospetti, sorridere mentre si legge il giornale, commentare con circostanza l'avvenuto, "non posso dire che mi dispiace".