10/05/16

Sento il bisogno di scrivere, ma ho ben poco da dire, perciò saluto Joyce prima di andare a dormire.

Volevo scrivere un post su una ragazza, ma dopo i primi righi, che sono questi,



"Tu fumi male,", mi diceva Judy, "quando aspiri si sente il rumore dell'aria e invece devi mettere le labbra cosi' e non si deve sentire nessun rumore. E poi fai sempre tiri piccoli, tira di piu'!"

E Judy aveva ragione e ancora oggi quando fumo so benissimo di star facendo tiri piccoli per un qualsiasi fumatore normale, saranno i miei polmoni che non sono mai stati favorevoli.




Ho deciso che non avevo voglia di continuare e tessere le lodi di delirio e distruzione che accompagnano Judy. E allora mi sono detto: entriamo nei meandri della mia mente scrivendo il piu' velocemente possibile senza pensare a nulla, cosi' vediamo cosa esce fuori. Sai, Judy, qualche tempo fa ho visto una tua foto ed era la prima, dopo tanto tempo, in cui non mi piacevi e ho pensato di essere guarito, ma in verità, come dice Leonard Cohen, non c'è una cura per l'amore (there ain't no cure for love, sentitela). Poi è comunque tornato tutto normale. Ora, io ho a che fare con gente che ha finti hobby di merda e nulla di nulla da dire tanto che mi sto squagliando. Devo ancora capire in quali circoli infilarmi e come o quanta droga mi serve per rimpiazzare le relazioni sociali, non molta, vi assicuro. Vi assicuro che quando resto a casa so bene che voi pensate che io sia triste e scontento, ma in verità sono molto felice di stare lontano da tutti, ho tutto quello che mi serve, mi guardo allo specchio e sono felice, per il resto c'è la droga, a volte riesco anche a scrivere, dovrei tornare a scrivere su carta, ho ben due agende/taccuini per questo scopo, eppure. Si', mi sembra una grande idea, musica, agenda, penna e un parco. Le prossime mattine del weekend sono risolte.
Hello, se non sbaglio giovedi' si torna a casa o comunque uno di questi giorni. Well, welcome back, we all missed you ed io sono solito usare pluralia maiestatis. Senti come casa qualsiasi posto in cui ti poggi, anche per tre o quattro mesi? E nel prossimo posto ti sentirai a casa? Fammi sapere.
Io mi sento a casa, e questo l'avevo già scritto. Mi curo eccezionalmente nel fisico, e sto anche cercando di curare la mente e migliorare piano piano, come piace a noi. (discorsi fatti e rifatti mille volte in cui io mi mantengo sempre vago e nessuno capisce mai un cazzo, ma fidatevi, vi dico, e basta.)

E' uscito il nuovo album dei radiohead, ascoltatelo, io devo ancora maturare un giudizio, sono troppo impegnato a pensare alle ragazze che vedo e alla loro memoria da pesce rosso e ai loro incredibili hobby come ballare fare shopping viaggiare ascoltare musica di merda essere brutte e comunque pensare che tutti se le vogliano scopare, minchia, ma se becchi uno che ti vuole scopare e hai quella faccia, fagli una statua prima di dargliela. E poi non mi fate bestemmiare, 'ste foto con il naso e le orecchie e la bocca da cane fanno cagare calcestruzzo, sono proprio una merda apocalittica e io pensavo che la duckface fosse insuperabile. Cioè, seriamente voi ragazze vi immaginate un ragazzo che guarda la vostra foto con 'sta bocca a culo di gallina e pensa "CHE FIGA ASSURDA, VORREI FIOCINARLA!", no, manco per il cazzo. E, se aspirate ad uno con un qi del genere, vi auguro le cavallette e le cimici nel materasso, porca troia. Comunque c'è tutto un problema di comunicazione e quando devo parlare con una che non ha NULLA da dire mi cadono i coglioni e preferisco parlare al muro o suonare questa chitarra di merda che è costata solo 37 euro ed è irreparabile, eppure è già meglio di nulla, ma non posso presentarmi in un parco a suonarla, figurati non ho neanche la custodia e qui piove da un momento all'altro, anche solo cinque minuti, giusto per dare fastidio, forte. Comunque ti penso sempre, lo sai? Lo sai. Capisci, non posso ricoprirti di attenzioni, per quello hai i mi piace su facebook e le settantacinque persone che ti fanno la corte, io sono al di fuori, guarda ti racconto una storia simpatica al riguardo: una volta mi sono scopato una figa pazzesca e questa il giorno dopo ha messo una sua foto su facebook, nulla di che, era lei, la sua bellissima faccia, non si vedeva neanche una mezza scollatura, era inverno, eppure sono piovuti like e ce n'erano centinaia e vuoi sapere quale mancava? Il mio. Devi sapere dove guardare e dove NON guardare, cosi' puoi capire come funzionano le cose. Kid, kid, kid, kid, kid, kid, kid, kid, kid, kid, my kid, kid, kid, ho qui con me una cosa di qualità che devo condividere (ah, ma ti ricordi tutta la diatriba su questo verbo? Ecco una comoda autocitazione per chi ha voglia di leggere qualcosa di due anni fa.) e abbiamo tre opzioni: o sale Veronica (al 99% lei non legge il blog, ciao Veronica.) o sale Sue (ma sai perché Sue? Ora lo sai.) o la condivido con l'unica altra persona degna che è sicuramente qui. ME STESSO.

Comunque è (era) uno di quei giorni brutti (per me belli) in cui mi alzo la mattina e mi stanno sul cazzo tutte le persone e non voglio sentire nessuno, ma nessuno nessuno nessuno e la cosa tragica è che non c'è nulla da fumare e qua o rimediamo in fretta o divento una brava persona, non mi fate compiere scelte di cui possa pentirmi in futuro, perché in passato ne ho fatte svariate.

Piuttosto, vediti Control. E' il film su Ian Curtis, e se non sai chi è, veramente, fuori dai coglioni. Eccezionale. La sua camera è piena di poster di Bowie, Lou Reed e Iggy Pop (sentitevi il suo ultimo album) e c'è Panic In Detroit di sottofondo in una delle prime scene, poi lui scrive canzoni e poesie e gli sta sul cazzo la gente e va ad un concerto di Bowie e poi a sentire i Sex Pistols. E ricordiamo, saprete benissimo, che si suicida ascoltando l'album The Idiot di Iggy Pop. Era una descrizione breve per dire che Ian mi somiglia molto e poi la chicca è che cita a memoria una poesia di Wordsworth e indovina quale?

My Heart Leaps Up

My heart leaps up when I behold
A rainbow in the sky:
So was it when my life began;
So is it now I am a man;
So be it when I shall grow old,
Or let me die!
The Child is the father of the Man;
And I could wish my days to be
Bound each to each by natural piety.





2 commenti:

  1. A volte tu sei me.
    La settimana scorsa volevo scrivere un post su una ragazza ma non l'ho scritto.
    Un'altra sera degli amici mi hanno offerto un pò di coca, sono tornato a casa strafuori e mi son detto entriamo nei meandri della mia mente scrivendo il piu' velocemente possibile senza pensare a nulla, cosi' vediamo cosa esce fuori, ho iniziato un post flusso di coscienza poi la coca dev'esser scesa perchè l'ho lasciato a metà comunque sento il bisogno di scrivere ma sto giro piuttosto di lamentarmi come al solito lascio stare.

    RispondiElimina
  2. Capisco perfettamente la situazione. Never give up, Bill. (Ho iniziato la colazione dei campioni, ma è un casino trovare tempo per leggere)

    RispondiElimina