Vi dico io come sarà.
Mi laureo e poi mi toccano due anni di pratica nella mia città. Darò l'esame scritto e partirò per un master. Non negli stati uniti, costa troppo. Offrono delle borse di studio, ma non penso di riuscire ad averle, non ho i contatti giusti e comunque non coprono neanche la metà dei 50-70.000 euro richiesti. Londra neanche la vedo fattibile, la vita costa troppo. Allora mi dirigerò a singapore od a hong kong o qualcosa del genere. Un anno di studio e troverò un lavoro da quelle parti. In seguito, forse, arriverà qualche offerta da altri posti, magari america o australia. Guadagnerò un fracco di soldi, ma lavorerò come un mulo. Tornando a casa da solo, senza amici, se non i colleghi di lavoro. La relazione a distanza che porterò avanti da anni mi creerà problemi. "Trasferisciti da me." e affini.
Tornerò ogni tanto in italia, nel periodo di natale, per salutare i parenti, i nuovi nati ed i vecchi amici. Non per vantarmi che "io ce l'ho fatta", al massimo che "ve l'avevo detto che ci sarei riuscito". Non sarà un mondo migliore, ma diverso. Un altro tipo di merda, più inzuccherata in un certo modo.
Oppure potrei essere notato per caso, in strada, da qualche stronzissimo produttore cinematografico: "sei tu il nuovo attore, sei il nuovo johnny depp, il nuovo stronzetto che tutti adoreranno". Fantastico.
Mi scriverei monologhi da solo. Quelli che si recitano alla fine mentre scorrono tante immagini molto significative sulla vita del personaggio.
Roba così:
script cinematografico.
E tutti quelli come me, e come voi, guarderebbero il film e penserebbero "cavolo, ha proprio ragione, resistiamo, non siamo speciali, il mondo è davvero così" e andando su wikipedia potreste leggere che "l'attore URNO1 si scrive da solo la gran parte dei dialoghi e monologhi" e rimuginereste "allora è un grande proprio lui" e le ragazzine mi sbaverebbero dietro sognando di scoparmi. Intanto groupie tettone si farebbero trovare nella camera dell'hotel per accogliermi tra le lenzuola ed io sarò ancora fidanzato.
Tralasciando la parentesi hollywoodiana, sono preoccupato dal fatto di dover, probabilmente, lavorare più di otto ore al giorno. Certo, arriveranno palate di soldi, ma che cazzo ci farò, anzi, quando?
Come quando mi giro i forum di aspiranti avvocati e ci trovo avvocati vissuti ed ogni loro post trasuda di "io guadagno MOLTO, MOLTO, MOLTO PIU' di quanto tu possa anche immaginare", questo quando non lo dicono apertamente.
"Sai quanto guadagna il fondatore della law firm dove lavoro? Se te lo dicessi, non ci crederesti, pivello."
E cazzo me ne frega, se un tizio a 65 anni guadagna un milione di euro all'anno?
Cosa ci fa, dopo essersi impasticcato di viagra per scopare la solita escort e per farsi accompagnare dall'autista a casa, per poter cenare con la moglie che sa tutto, ma se ne fotte pensando all'eredità?
Che invidia. Scopare a 65 anni è la caricatura di una memoria che vive, respira e cammina. Non me ne importa di diventare ricco a 65 anni, cosa ci faccio, se non felici i miei figli? A te cosa rimane, a parte la possibilità di sorridere e guardarci dall'alto in basso?
Altre possibilità non sono contemplate.
Come quando un povero coglione mi chiese "se ti mettono 20, accetti?"
"E' impossibile."